Reclamo N° 130106
Armando
21 Novembre 2018
Ho un conto alla Monte dei Paschi.
Avendo attivi i servizi di home banking, sono stato compreso tra i clienti che hanno dovuto migrare il proprio conto ai servizi online di Widiba del gruppo Mps.
Ad ottobre ho iniziato la pratica, dovendomi registrare ho mandato la carta d'identità, faccio subito notare che essendo sprovvisto di altri documenti ed impossibilitato a reperirli, al momento ho solo questa carta d'identità per la verifica, comunque valida.
Qualche giorno dopo la registrazione il servizio utenti di Widiba mi chiama, informandomi che sulla carta era registrata una denuncia per smarrimento. Io non la ricordavo, ma comunque mi dicono che se non la ritiro non possono ritenermi valido il documento.
Vado quindi sia in Polizia che poi dai Carabinieri per verificare la stessa cosa : lo staff di Widiba si era sbagliato, sulla mia carta d'identità non risulta nessuna denuncia per smarrimento. Risulta su un'altra carta d'identità rilasciata però da un altro Comune in altra data, quindi appartenente ad un'altra persona.
Faccio presente la cosa al servizio clienti Widiba, ma non sembrano capire. Qualcuno addirittura afferma che non possono esistere due carte d'identità con lo stesso numero seriale, ma sia Polizia che Carabinieri affermano il contrario.
Dopo svariate telefonate li convinco e processano il problema come tale, cioè una carta d'identità valida ma non accettata dal loro sistema informatico di verifica dei dati.
Sia Polizia che Carabinieri non possono rilasciare attestazioni riguardanti la presenza o meno di denunce sul documento.
Venerdì 16 Novembre mi ricontattano per la decisione finale, dopo che anche la Filiale Monte Dei Paschi dove ho originariamente aperto il conto corrente, visto l'errore grossolano dello staff Widiba e conoscendomi da molti anni, si era esposta per aiutarmi mettendosi loro in contatto con il servizio clienti; tra l'altro nel loro sistema di verifica la denuncia per smarrimento non risulta.
Lo staff Widiba mi comunica quindi al telefono che non possono proseguire nella registrazione. Quando chiedo le motivazioni per tale decisione, mi comunicano che loro sono tenuti a seguire una procedura standard di verifica e al termine di questa io non risultavo accettabile. Non soddisfatto della risposta ho preteso altri chiarimenti riguardo le motivazioni, ma mi hanno solo risposto che potevo anche io provare la procedura alla quale sono attenuti. andando sul sito https://www.crimnet.dcpc.interno.gov.it/crimnet/ricerca-documenti-rubati-smarriti
newCrimnet - Ricerca documenti rubati o smarriti.
Servizio di Pubblica Utilit , per la ricerca di documenti rubati o smarriti.
www.crimnet.dcpc.interno.gov.it
E' un Sito del ministero dell'interno, che però nella pagina principale ha presente la scritta " I DATI RICEVUTI SONO DI CARATTERE INFORMATIVO E SENZA ALCUN VALORE LEGALE " .
Faccio presente la cosa all'operatore e nello specifico chiedo come sia possibile prendere una decisione con valore legale, cioè non ritenere valido il mio documento, tramite strumenti non predisposti a farlo, cioè la piattaforma Crimnet.
Per come la vedo io, è come se un ipotetico giudice senza laurea pretendesse di giudicare un comune cittadino pur non potendolo chiaramente fare, perchè non ne ha la facoltà;
esattamente come la piattaforma che voi utilizzate, non ha nessun valore legale, quindi se volete rifiutarmi il documento, che ripeto essere valido per qualunque organo ufficiale dello stato italiano, dovete motivare adeguatamente la vostra decisione e NON BASTA DIRE CHE RISULTA SMARRITO IN UN SITO SENZA ALCUN VALORE LEGALE DOVE TRA L'ALTRO INSERENDO IL NUMERO DEL DOCUMENTO QUESTO RISULTA SI ESSERE SMARRITO, MA IN UNA PROVINCIA DIVERSA DALLA MIA, E NON RISULTA NEANCHE IL NOME DEL TITOLARE DEL DOCUMENTO, A RIPROVA DEL FATTO CHE QUEL DOCUMENTO NON MI APPARTIENE.
Ma la procedura che sono tenuti a seguire pare immodificabile, quindi l'operatore mi comunica che le mie osservazioni, se pur giuste, non avevano importanza perché comunque la decisione rimaneva quella.
Alla richiesta di maggiori spiegazioni, hanno praticamente interrotto la telefonata rimandano eventuali risposte ad altri organi aziendali predisposti.
Quindi ho capito che andate verso la chiusura del mio conto.
Ad oggi, Mercoledì 21 Novembre 2018, mi avete mandato altre due mail, entrambe esattamente alle 11.43 rispettivamente di ieri e della data odierna, quindi chiaramente processate in automatico da un sistema informatico, per "comunicarmi" nuovamente che sul documento è presente una denuncia per smarrimento. Come se nell'ultimo mese non avessimo mai parlato al telefono - le chiamate saranno state quasi una ventina - e ancora non aveste processato il problema come tale. Come se i vostri operatori non avessero ammesso che il problema non risiedeva tanto nel mio documento quanto nel sistema informatico che doveva giudicarlo valido, la piattaforma Crimnet appunto.
Faccio quindi ricorso contro la decisone stessa, contro le modalità con cui mi è stata annunciata e contro le modalità stesse di procedura standard che usate per la verifica dei documenti.
Siete tenuti a darmi spiegazioni molti più dettagliate entro il termine di 30 giorni, come stabilito dall'arbitro bancario.
Cordiali saluti
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