Reclamo N° 134355

Pongo alla vostra attenzione questa mia lettera con lo scopo di denunciare il comportamento, a mio parere scorretto, di due tra i più importanti Istituti bancari Italiani, con lo scopo, inoltre, di allertare altri che potrebbero trovarsi nella mia medesima situazione. I Fatti: a seguito della vendita di un immobile di mia proprietà, avvenuta il 22 novembre u.s., mi veniva corrisposto l'importo pattuito tramite un assegno circolare emesso dai Banca Intesa San Paolo di 90.000 €. Lo stesso veniva da me presentato per la negoziazione presso un'agenzia del Monte dei Paschi di Siena presso cui tengo il mio conto corrente, il giorno 26 novembre. L'assegno mi veniva accreditato, senza disponibilità, il giorno seguente. Fin qui tutto normale. Il 29 novembre ricevo, tra le comunicazioni inviate tramite home-banking, l'avviso di storno dell'importo con la motivazione di "assegno impagato", cosa di per sé incomprensibile in quanto si tratta di un titolo di credito sicuro al 100%, in quanto la banca che lo ha emesso lo ha già coperto all’atto della stessa emissione. D’altra parte, all’atto dell’emissione l’importo è stato defalcato dal conto della persona che lo ha richiesto per effettuare la transazione dell’immobile. I tentativi per ricevere spiegazioni in merito, svolti dal sottoscritto e dal compratore dell’immobile, hanno avuto un esito incredibile. Dopo tenaci sforzi e una denuncia sporta ai Carabinieri, si è giunti alla conclusione che l’assegno era stato smarrito senza avere informazioni più precise sull’accaduto in quanto la mia banca si è rifiutata di fornirmi la documentazione relativa alla tracciatura del titolo, vantando incomprensibili diritti di privacy (si tratta di un titolo a me intestato!). Di fatto, a distanza di un mese dall’emissione dell’assegno, l’importo non mi è stato ancora accreditato, e mi dicono che dovrò attendere altri 20 giorni per ottenere l’esito di un accredito bonario che la banca emittente effettuerà a favore dalla mia banca, che di seguito vorrà finalmente riconoscere a mio credito. Chiaramente lo “inconveniente” non può essere attribuito al sottoscritto, ma ad un malfunzionamento del meccanismo di relazione tra due istituti bancari, ma di fatto grava unicamente sulla mia persona. Mi sarei aspettato, quanto meno, che qualcuno si preoccupasse se la mancata disponibilità della somma mi procurasse qualche problema, offrendomi un’alternativa per disporre dell’importo in caso di qualsiasi necessità. Trattandosi di un problema sorto nel rapporto tra i due istituti, e, come affermano, e della sicurezza che nel tempo il credito sarà sicuramente riconosciuto, non vedo come nessuno dei due si sia reso disponibile ad effettuare un accredito bonario dell’importo. Non so se la Procura della Repubblica vorrà andare a fondo della vicenda, e aspetto anche l’esito di un qualche provvedimento da parte dell’ ABI presso cui ho esposto il caso, ma comunque rimango basito per il generale comportamento delle banche e delle persone che comunque dovrebbero intervenire, tecnicamente ed umanamente, per correggere distorsioni e malfunzionamenti che portano come alibi l’esistenza di regolamenti che, guarda a caso, sono quasi sempre -eufemismo per non dare l’idea di essere assolutista- a danno dell’utente e a favore degli istituti stessi. L’arroganza delle banche ha già dato bella figura di sé in ben più importanti fatti accaduti di recente, ma ritengo che noi utenti non si debba comunque accettare imbelli questi che personalmente definisco veri soprusi. Pertanto, spero di avere voce presso di voi, sapendovi sensibili osservatori di quanto avviene “di tasca nostra”. In attesa del nuovo anno, e forse anche dell’accredito del mio denaro, colgo l’occasione per porgervi personalmente i più cordiali auguri di buone festività. ( P.S.: quanto accaduto, per come esposto, è completamente documentato e, salvo i regolamenti impedenti, potrò renderlo disponibile)