Reclamo N° 95033
Gabriella
13 Aprile 2018
OGGI HO SCOPERTO, CON MIA GRANDE SORPRESA, CHE LE PERSONE DISABILI NON POSSONO AVERE L’ABILITAZIONE AL SISTEMA PUBBLICO D'IDENTITA' DIGITALE (SPID).
Questa mattina (13.04.2018) mi sono recata nell'ufficio postale di Piazzale Giulio Douhet 31 - Roma, per avere alcune informazioni circa l’abilitazione di mia madre (persona disabile con serie difficoltà a deambulare) al servizio SPID di posteID.
Tale abilitazione, per lei, sarebbe molto utile, in quanto le permetterebbe di poter facilitare alcuni adempimenti di cui necessita, senza dover uscire di casa, con le difficoltà che la situazione presenta.
In questi giorni, infatti, ha necessità di dover richiedere un certificato e l’accesso con sistema SPID sarebbe stato molto utile per avere il certificato in tempo reale, con un solo click, senza passare per la procedura “Tu Passi” i cui tempi d’attesa sono biblici.
Al fine di poter rispettare anche i miei orari di lavoro, alle ore 08,30 ero già nell’ufficio postale su citato, dove c’erano solo 4 persone che mi precedevano nella fila.
Arrivato il mio turno, mi sono avvicinata allo sportello n.4, dicendo alla signora dello sportello che avevo bisogno di alcune informazioni in merito al sistema SPID, esordendo con la signora nel modo seguente:
“Buongiorno, signora, poiché mia madre, con il mio supporto, ha creato il suo account su poste.it per richiedere l’accesso con sistema spid e visto che lei è una persona disabile, con serie difficoltà a deambulare, volevo sapere se, per poter confermare la sua richiesta di adesione al servizio deve necessariamente venire presso l’ufficio postale o un dipendente delle poste può venire a casa nostra, così come già è avvenuto in precedenza con la circoscrizione (per il rinnovo della sua carta d’identità) e con la banca per l’apertura di un nuovo conto corrente.”
La signora delle poste, tutta scandalizzata, con fare molto scostante e scontroso, mi ha risposto che questa cosa non era possibile, i disabili non possono avere l’accesso con il sistema SPID, mi a chiesto che tipo di rapporto mia madre aveva con le poste, se aveva un conto corrente e che doveva, comunque, parlare con il direttore….
Potete immaginare come mi sono sentita davanti al resto della clientela che, nel frattempo era aumentata….
Dopo essersi allontanata dallo sportello, per un po’ di tempo, per parlare con il direttore, la signora è tornata dicendomi che il direttore era al telefono, lei non era riuscita nemmeno ad accennargli la cosa e che se volevo dovevo aspettare o tornare…..
Le ho risposto, con molta calma ed educazione, che avrei aspettato per avere l’informazione richiesta….
Ho aspettato per un po’ di tempo e, alle 09,10, visto che l’informazione non arrivava e tanto meno il fantomatico direttore, ho preso un altro biglietto per rifare la fila.
La signora, essendosi accorta della cosa, mi ha ripetuto con fare scontroso e scostante che il direttore era impegnato e che, se volevo parlargli, dovevo aspettare, altrimenti potevo andare via…..
Con molta educazione, ho risposto alla signora che avevo preso un altro numero perché dovevo fare un’altra operazione…
Dopo aver fatto nuovamente la fila, ho chiuso il mio conto corrente Banco Posta, spostando tutta la mia disponibilità finanziaria sul conto corrente di un’altra banca ed inserendo nella causale : ”Alimentazione conto [ragione sociale altra banca] – per motivi personali – mancata attenzione nei confronti della propria clientela”.
Dopo aver effettuato questa operazione con un'altra impiegata (molto più gentile e molto più orientata alla clientela rispetto alla prima), le ho chiesto di poter parlare un attimo con il direttore, prima di andare via.
La ragazza si è allontanata ed è ritornata subito dopo, dicendomi, con gentilezza, che il direttore aveva detto che dovevo aspettare……
Con un sorriso ho guardato la ragazza e le ho detto: “Come vede, questo conferma quanto ho scritto nella causale…” la ragazza mi ha sorriso annuendo, l’ho ringraziata, salutata cordialmente e, alle h. 10.30 (dopo 2 ore di inutile attesa), ho concluso questa mia avventura in poste italiane di piazzale Giulio Douhet 31.
Fortunatamente non tutti gli uffici postali sono così…
E’ possibile che una persona disabile debba riscontrare tutte queste difficoltà, dovute principalmente all’inefficienza, maleducazione, insensibilità di questo genere di persone?
Conclusione: Grazie al direttore dell'ufficio postale di Piazzale Giulio Douhet 31 di Roma ed alla prima impiegata, ho perso 2 ore del mio tempo senza avere concluso nulla: non ho ottenuto l’informazione di cui avevo bisogno, mia madre non ha potuto concludere la sua iscrizione a posteID per il sistema SPID, io sono entrata in ritardo nel mio posto di lavoro e, per concludere, dovrò aspettare i tempi biblici di prenotazione di “Tu Passi”.
Chiedo, pertanto, a voi se effettivamente le persone disabili non possono avere l’accesso al sistema pubblico d’identità digitale e perché.
In che modo è possibile educare un direttore ed un’impiegata che hanno questi comportamenti così inadeguati nei confronti di un certo tipo di clientela che già, per la situazione che vivono, si trovano in grosse difficoltà.
Grazie
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