Reclamo N° 84710

Giuseppe
05 Febbraio 2018
Salve, sono uno dei tanti studenti-lavoratori fuori sede e vorrei raccontarvi la disgustosa esperienza vissuta con poste italiane e/o SDA. In data 15.01.2018, mio padre si è recato presso l'ufficio postale per spedirmi due libri inerenti materie giuridiche che mi servivano per preparare due esami universitari. Specifico che i due libri in questione, al di là del valore economico, avevano valore affettivo in quanto di proprietà di una terza persona che, a suo tempo, li ha utilizzati per i suoi studi universitari e quindi rappresentavano per lui i ricordi di quei tempi. I libri, venivano quindi a me recapitati nei tempi di spedizione previsti dalla tipologia di spedizione. All'atto della ricezione del pacco, lo stesso presentava un'apertura in un angolo ma, non trattandosi di oggetti di probabile interesse come oro, gioielli, oggetti tecnologici, ecc. che potessero tentare un chi che sia a sottrarli, ho dato per scontato che si trattasse di una normale ispezione postale, probabile misura adottabile, vista anche l'epoca in cui viviamo ed i vari fatti di cronaca in tal senso noti. Quindi il corriere mi ha detto di firmare il modulo per la ricezione e così ho fatto. Una volta entrato in casa ed aperto il pacco, la spregevole scoperta: i libri erano distrutti, uno tagliato in tre parti; e l'altro con la copertina staccata quasi del tutto dalle restanti pagine. Pertanto, ho contattato mio padre raccontandogli l'accaduto e dopo pochi giorni (nei termini previsti) ha provveduto a presentare reclamo online con le foto delle condizioni dei libri (da me inviategli) nei confronti di poste italiane. Ebbene, oggi mio padre mi riferiva di essere stato contattato da poste italiane in merito al reclamo per informargli che non poteva essere accettato in quanto io, all'atto della ricezione del pacco non ho firmato "con riserva". Dunque, l'art. 1698 c.c. dice che il ricevimento senza riserve delle cose trasportate col pagamento di quanto è dovuto al vettore estingue le azioni derivanti dal contratto, tranne il caso di dolo o colpa grave del vettore. Considerato che, all'atto della ricezione del pacco, il corriere espresso non mi ha minimamente informato sulla facoltà di firma "con riserva" e visto che non tutti possono conoscere i dettagli e gli strumenti di tutela a cui poter ricorrere nei più disparati casi della vita, mi chiedo: visti i tantissimi casi analoghi al mio e riscontrabili da una semplice ricerca su internet, è probabile che poste italiane ed SDA si rifugino dietro alla firma "con riserva" per liberarsi dalle responsabilità derivanti dal pessimo servizio prestato dai loro dipendenti per non risarcire i destinatari del danno arrecato ed anzi scoraggiarli dal procedere civilmente nei loro confronti a causa dell'irrisorietà del valore del contenuto? E poi.. anche fosse legittima la risposta data da poste italiane, perché nel momento in cui ci si reca in un ufficio postale per spedire un pacco, compilato il modulo, firmato e pagato il dovuto, nessuno ti permette di firmare "con riserva"? Inoltre ritengo scorretto e per nulla professionale non informare il ricevente la spedizione delle facoltà che ha in merito per potersi tutelare. Comunque credo che il mio caso rientri nella fattispecie descritta dalla norma "...., tranne il caso di dolo O COLPA GRAVE del vettore". Naturalmente non sono in grado di dire se la colpa grave (viste le condizioni in cui sono giunti a destinazione i libri) sia del vettore o di chi ha trattato la spedizione prima di lui ma spero che voi riusciate a risolvere questo mio problema. Grazie per la vostra disponibilità.
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