Stefano
18 Luglio 2017
Buon giorno, posseggo un'asciugatrice di 8 anni di età che si guasta improvvisamente. Telefono ad un centro di assistenza per la riparazione il quale manda un tecnico al mio domicilio per il preventivo di riparazione, senza specificare in nessun modo i costi del medesimo anche in caso in cui non verrà da me accettato e l'eventuale costo dovuto per il diritto di chiamata. Il tecnico dopo attenta analisi ritiene che il problema consista in una scheda elettronica ed emette un preventivo di € 260 onnicomprensivo. Io lo accetto versando una caparra di € 50. In luogo del secondo appuntamento, dopo aver installato il ricambio, si rende conto che anche un'altra scheda elettronica è danneggiata e solo a quel punto aggiorna il preventivo di spesa con il costo del secondo ricambio raddoppiandolo. A questo punto io rifiuto la riparazione, lui si dichiara disponibile ad annullare l'intervento visto che ammette il suo errore ma si rifiuta di restituirmi la caparra in quanto ritiene che sia dovuta per il diritto di chiamata che avrei dovuto pagare anche soltanto per l'emissione del preventivo. Nella ricevuta che mi ha rilasciato per la caparra l'importo incassato non è riportato nella voce diritto di chiamata che non è stata compilata e in ogni caso a me, sia in fase di appuntamento che durante lo stesso, non è stato mai comunicato nulla a riguardo. Questo io ho contestato al tecnico: pur comprendendo e rispettando che venga tariffato il tempo speso anche soltanto per la guasto e l'emissione di un preventivo ritengo che avrei dovuto essere informato prima e quindi non essendo ciò avvenuto e per giunta essendo vittima di un preventivo raddoppiato a causa di un suo errore credo sia lecita la restituzione della caparra versata. Lui ritiene invece che il diritto di chiamata sia implicito e non debba essere specificato in quanto evidente e sotto inteso. Mi chiedo chi dei due abbia ragione e in caso la mia richiesta sia corretta come agire per dare seguito. Grazie
