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Pierluigi
23 Maggio 2022
Buongiorno,
con rogito del 17/03/2014 ho acquistato per la prima volta in vita mia una casa di proprietà e quindi con le modalità sull'acquisto e sul mutuo di "prima casa". In data 29/07/2014 vi ho trasferito la mia residenza, rispettando quindi il limite dei 18 mesi. Sono proprietario tuttora di questa unica casa e di nessun altra.
Il 20/03/2014 ho iniziato dei lavori di ristrutturazione con relativa CILA. Quest'ultima è stata chiusa nel termine dei tre anni e quindi a Marzo 2017 più per lungaggini dell'architetto responsabile dei lavori che per effettivo protrarsi di questi.
Ora il comune di Roma attraverso Aequa Roma mi ha inviato un avviso a fine 2021 nel quale mi richiede il pagamento di IMU per tutto il 2016 e fino a Marzo 2017, data di chiusura della CILA. In pratica viene sostenuto che se vi era una CILA in atto la casa è "non utilizzata" e quindi decade la condizione di "prima casa" o "abitazione principale". Nella realtà dei fatti io in quel periodo utilizzavo e dimoravo abitualmente in quella casa come dimostrano le varie bollette di luce, gas, telefono fisso, Sky tv.
Ho presentato un'istanza di mediazione ma è stata rigettata dall'incaricato di Aequa Roma con la seguente motivazione:
"ABP NON CONCESSO IN QUANTO LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE DAL 20/03/2014 AL 13/03/2017".
Vorrei sapere se questa interpretazione della legge è corretta e se sono quindi tenuto a pagare l'IMU per il periodo della sussistenza della CILA. In pratica, il lavori di ristrutturazione fanno decadere la condizione di "prima casa" o "abitazione principale" in quanto ritenuta "non utilizzabile"?
Ovviamente io ho sempre mantenuto la residenza in quella casa dal 2014 ad oggi e nel 2016 ho anche contratto matrimonio ed anche mia moglie risultava residente nella stessa casa.
Ringrazio anticipatamente per la vostra risposta.
Cordiali saluti
Pierluigi De Giovanni