Manlio
16 Dicembre 2024
i miei due figli frequentano un asilo nido comunale di Roma dove a partire dal 15/11/2024 (giorno in cui dovevano essere accesi i riscaldamenti per ordinanza del sindaco) e fino al 2/12/2024 i riscaldamenti erano spenti causa guasto caldaia. L'acqua calda è ripartita il giorno dopo (3/12/2024). Per tutto quel periodo, visto il freddo, l'umidità e l'insalubrità del posto, andavo a riprendere i miei figli subito dopo pranzo per evitare di farli dormire al freddo. Al nido non hanno nemmeno messo delle stufette e non esistono condizionatori con aria calda per tamponare la situazione. Ho inviato al comune richiesta di risarcimento parziale della retta mensile, che è stata rifiutata perchè "in applicazione di un principio di uniformità per la generalità degli utenti interessati, non è previsto alcun rimborso della retta versata in quanto il servizio è stato comunque erogato". Però non sono stati rispettati i livelli di servizio adeguati ad un nido (parliamo di bambini che devono essere lavati quando si cambia il pannolino), e non è stato un ambiente adeguato e sicuro per la salute e il benessere dei bambini, come garantito dalla Legge Regionale 7/2020 e s.m.i. (compreso il Regolamento Regionale n.12/2021 e s.m.i.), pertanto mi aspetterei un riconoscimento di colpa nella cattiva gestione della manutenzione, e ovviamente un rimborso anche parziale. Il comune ribadisce che la quota versata (la mia è pari a 595€/mese per entrambi i bambini) rappresenta un semplice contributo a parziale copertura dei costi sostenuti dall'Amministrazione. Sottolineo che dalle dichiarazioni pubbliche di assessori e sindaco, hanno già previsto di chiedere il pagamento di penali all'azienda di manutenzione della caldaia, motivo in più che dovrebbe consentire un rimborso, visto che non dovrebbe gravare su di me un disservizio creato da terzi. Dal comune di roma però, sono irremovibili.
