Reclamo N° 237660

Francesco
13 Giugno 2021
L'anno 2020 a seguito della chiusura per imposizione del legislatore nazionale di tutti gli istituti di formazione avvenuta a partire dal 5 marzo 2020 (periodo di lock down nazionale), ho iniziato sin da subito (nello stesso mese di marzo 2020) a comunicare per p.e.c. con l'asilo nido privato paritetico (Pineta In Crescendo s.r.l. Via della Pineta Sacchetti, 199, 00168 Roma RM Tel. 06 3550 1443) dove era iscritta mia figlia (2 anni di età) per chiedere sostanzialmente tre cose: 1) l'inefficacia di iniziare un'attività didattica a distanza (D.A.D.) su bambini di 2 anni, per la quale opponevo in mio diniego all'esecuzione della stessa su bambini così piccoli; 2) la richiesta il rimborso di tutte le spese da me sostenute in anticipo per tutti quei servizi scolastici ed estra scolastici pagati e che non si sarebbero usufruiti a causa della chiusura scolastica imposta dal legislatore; 3) il mancato pagamento dei servizi scolastici/estra scolastici che non sarebbero stati effettuati. Per giustificare le richieste 2) e 3) avevo scritto al citato nido paritetico menzionando: - i disagi (intesi come estra costi) che noi genitori avremmo avuto nel gestire i figli a casa; - gli effetti dell’articolo 1463 del codice civile per cui ricorre la sopravvenuta impossibilità della prestazione del contratto; - tutti i ristori che il nido avrebbe percepito da enti pubblici a vari livelli; - i mancati costi sostenuti dal nido e dovuti alla chiusura della struttura scolastica. Sul punto 1), detto nido privato paritetico, ha subito recepito la richiesta e non ha dato seguito alla D.A.D. verso i bambini di 2 anni. Sul punto 2), invece, il nido ha inizialmente tergiversato nelle risposte scritte, invitando tutti i genitori a pagare la mensilità di marzo, e poi ha concluso con un'ulteriore missiva scritta, senza dare una motivazione, che anche per le mensilità chiuse e di inattività a seguito della chiusura obbligata dal legislatore si sarebbe comunque dovuto pagare il 30% delle rette mensili dovute per i mesi di Marzo, Aprile, Maggio, Giugno e Luglio 2020. Preciso inoltre che il succitato asilo nido privato paritetico (Pineta In Crescendo s.r.l.): - sebbene chiesti dallo scrivente, non ha mai fornito i giustificativi della richiesta di pagare il 30% delle rette mensili dovute per i mesi di Marzo, Aprile, Maggio, Giugno e Luglio 2020; - ha trattenuto a saldo, della sua decisione unilaterale (pagamento 30%) di cui al precedente alinea, la cifra di euro 855,00. Questa cifra è stata prelevata e trattenuta dalle somme che avevo versato in anticipo per un totale di 1.310 euro per: - (125 euro) metà quota annuale iscrizione anno 2019-2020; - (400 euro) totalità cauzione contrattuale infruttifera; - (570 euro) mensilità mese di marzo; - (125 euro) metà quota corso di psicomotricità; - (90 euro) metà quota corso di musica. Sebbene io non ho accettato la proposta fatta, allo stato attuale e dopo un anno, il citato nido paritetico Pineta Increscendo non ha ancora versato nessun rimborso anche parziale dei 1.310 euro anticipati dallo scrivente per quei servizi scolastici che il nido non ha mai fornito. Quanto rappresentato per un Vostro consiglio o consulenza al pieno raggiungimento dei miei diritti ... e di quelli di altri genitori che si trovano in condizioni analoghe. Codiali saluti
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