Reclamo N° 245566

Roberto
21 Settembre 2021
Nel Luglio 2019 al sottoscritto presso il mio appartamento attico di Via del Casaletto 63 Roma viene effettuata dalla Ditta Isofit la vendita e la messa in opera di un controsoffitto costituito da telaio e cartongesso. All'interno del controsoffitto viene posto un doppio strato di pannelli isolanti di fibra di canapa Canaton D 40 garantito come inattaccabile da insetti e da muffe dovute a umidità. Garanzia descritta anche nel sito dell'Azienda produttrice. Nella successiva primavera del 2020 intorno ai faretti per illuminazione incassati nel controsoffitto si notano minuscoli insetti volanti, dimensioni circa 3-4 mm, che tendono a diventare più numerosi. Nell'inverno 2020-2021 gli insetti volanti si riducono sensibilmente per il microclima freddo a loro avverso, mentre in corrispondenza dei faretti in numero copioso iniziano a cadere sul pavimento, tavoli, mobili larve dell'insetto. Nella primavera 2021 ritornanano gli insetti volanti in modo molto abbondante e incontrollabile. Si addensano dentro il controsoffitto ed escono da lì. Provvedo a sigillare i faretti con plexigas e constato che all'interno di ogni faretto spuntano centinaia di insetti vivi e morti intrappolati dal plexigas. Appare chiaro che gli insetti si annidano e si nutrono all'interno del controsoffitto. L'ipotesi più probabile è che si nutrano della fibra di canapa, nonostante le garanzie del venditore in merito all'inattaccabilità da parte di insetti. Contatto varie ditte di disinfestazione ma nessuno garantisce un'azione efficace dentro il controsoffitto. Contatto l'Istituto Zooprofilattico Regione Lazio e Toscana dove l'insetto è identificato come Anobio del tabacco. Dopo aver osservato alcune foto mi viene detto, verbalmente, che si tratta di una grave infestazione non trattabile con agenti chimici anche perché tossici. Sempre verbalmente dicono che sia altamente probabile che si nutrano della canapa perché sono insetti onnifagi. Da segnalare che durante questo periodo vi è una lieve infiltrazione di umidità dal terrazzo condominiale sovrastante. Ci viene detto dall'Istituto Zooprofilattico che l'umidità di una eventuale infiltrazione non è sufficiente all'infestazione, sia perché sono insetti che vivono anche in assenza di umidità, sia perché hanno comunque bisogno di cibo. Scrivo una email alla Ditta Isofit che ha venduto il materiale e ha eseguito il lavoro. Ci promettono verbalmente che risolveranno il problema ma poi ci dicono, sempre solo verbalmente, che potrebbero prelevare un campione di canapa per farlo analizzare ma poi noi dovremmo rivalerci sul produttore. La domanda che vi pongo è: se fosse appurato che l'infestazione deriva dai panelli di fibra di canapa avrei diritto da parte della Ditta alla rimozione della stessa e al ripristino delle condizioni antecedenti alla posa in opera del controsoffitto? In ogni caso il fatto che vi è una infestazione di insetti volanti che si riproducono all'interno del controsoffitto, e pertanto si nutrono al suo interno, da diritto ad avere il problema risolto gratuitamente dalla Ditta che ha venduto il materiale o ha eseguito i lavori, dato che è stato posato un controsoffitto all'interno del quale c'è materiale, qualunque esso sia, di cui gli insetti si nutrono? In altri termini ci sono le condizioni per una azione legale? Cordiali saluti Roberto Vari
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