Reclamo N° 352310

Marzia
22 Aprile 2025
Oggetto: Cambiamenti nel portale Agriturismo.it: gravi ripercussioni economiche e identitarie per i territori rurali italiani Alla cortese attenzione di MASSIMILIANO DONA – UNIONE CONSUMATORI ITALIANI Con la presente desideriamo portare alla vostra attenzione una situazione di particolare gravità che riguarda il portale Agriturismo.it, da anni punto di riferimento imprescindibile per il settore agrituristico italiano. A partire da aprile 2025, il portale ha operato un cambiamento strutturale e strategico che ne ha snaturato completamente l'identità, allontanandosi dalla propria mission originaria: valorizzare gli agriturismi autentici, il territorio, la ruralità, le specificità locali e il valore aggiunto di una scelta turistica legata alla natura e alle tradizioni. Oggi ci troviamo di fronte a un sito che propone indistintamente camere e appartamenti, senza alcuna distinzione tra agriturismi veri, case vacanza o affittacamere. Una scelta che, di fatto, cancella l'identità agricola, culturale ed esperienziale che per anni ha contraddistinto questo settore. Le ricadute sono già evidenti: confusione tra i turisti, calo della visibilità delle strutture, perdita di prenotazioni, disorientamento degli utenti e un danno economico reale per le aziende e per i territori. In particolare per le aree marginali e meno note, come la Val di Cecina in Toscana – solo per citare un caso esemplare – ma potremmo fare molti altri esempi, anche di zone più vicine ai grandi poli di attrazione turistica. La questione non riguarda solo gli operatori del settore, ma si estende all’intera microeconomia territoriale, rischiando una perdita sistemica di valore per i territori rurali e montani di tutta Italia, da Nord a Sud. Le segnalazioni e le lamentele, infatti, provengono ormai da ogni regione. È doveroso sottolineare che Agriturismo.it, grazie anche al nostro contributo diretto come operatori, ha costruito un vero e proprio monopolio di fatto nel settore, oscurando ogni concorrente e diventando l’unico canale credibile e rilevante per la promozione agrituristica online. Questa posizione dominante – costruita sulla fiducia, sull’investimento economico e sulla qualità delle strutture – comporta una responsabilità etica, contrattuale ed economica che oggi non viene rispettata. Inoltre, i cambiamenti sono avvenuti nel momento peggiore possibile: nel pieno della stagione promozionale turistica, quando ogni giorno di visibilità è cruciale. Molte strutture hanno sottoscritto abbonamenti annuali onerosi, non meno di 4.000 euro, per ottenere pacchetti di visibilità aggiuntiva che ora non hanno più l’efficacia promessa. Un comportamento scorretto, che potrebbe configurarsi come una violazione degli accordi contrattuali, ma soprattutto come una scorrettezza verso un intero comparto produttivo. Chiediamo quindi con forza: Un intervento degli addetti al settore turistico, dei consorzi e delle realtà di promozione territoriale affinché si apra una riflessione pubblica sul ruolo e le responsabilità dei grandi portali digitali nel turismo rurale. Un’azione di vigilanza e regolazione, eventualmente anche presso le autorità competenti in materia di concorrenza e antitrust. Un impegno a livello comunicativo e istituzionale per difendere il vero significato dell’agriturismo e il suo valore come strumento di presidio territoriale, economico e culturale. I flussi turistici non devono essere lasciati in balia di logiche commerciali che ignorano il valore della coerenza e della qualità. Difendere gli agriturismi significa difendere l’Italia minore, quella che ogni giorno resiste con dignità, lavoro e autenticità. Restiamo a disposizione per qualsiasi approfondimento e confidiamo in una presa di posizione tempestiva, per non compromettere irrimediabilmente la stagione turistica 2025 e il futuro di tanti territori. A nome di moltissimi agriturismi
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