Reclamo N° 269036

OTTOBRE 2019 MIA MADRE DI 85 ANNI CADE TORNANDO DAL GIARDINO DEL CONDOMINIO PERCHE' UN MATTONE POSTO SU UN GRADINO OSTACOLA IL SUO PERCORSO, IN QUEL PRECISO ISTANTE NESSUNO ERA PRESENTE, MA NELL'IMMEDIATO I SUOI VICINI DI CASA DI CUI ABBIAMO LE TESTIMONIANZE SONO ACCORSI E HANNO CHIAMATO L'AMBULANZA, CHE L'HA PRELEVATA SUL LUOGO DELL'INCIDENTE E PORTATA IN OSPEDALE, SUCCESSIVAMENTE E' STATA OPERATA AL BRACCIO CON DEGENZA IN OSPEDALE. POI CI SIAMO RIVOLTI ALL'AMMINISTRATORE DEL CONDOMINIO- ABBIAMO AVUTO UN PERITO DELL'ASSICURAZIONE, CI HANNO FATTO RICHIEDERE LA CARTELLA CLINICA, E POI HANNO COMINCIATO A SOSTENERE CHE AL MOMENTO DELL'INCIDENTE NESSUNO ERA PRESENTE, (COME SE FOSSE POSSIBILE AVVISARE QUALCUNO PRIMA DI FARSI MALE), POI CONTINUANO A PARLARE DI UN POSTO ILLUMINATO, FACENDO FINTA DI NON CAPIRE CHE L'INCIDENTE E' AVVENUTO A LATO DELL'INGRESSO, DOVE NON CI SONO LUCI, ABBIAMO FATTO SCRIVERE ANCHE DA UN AVVOCATO, MA LE RISPOSTE SONO SEMPRE LE STESSE, IO MI CHIEDO SE E' POSSIBILE NEGARE L'EVIDENZA : AMBULANZA-TESTIMONIANZE - OPERAZIONE, COSA SERVE ANCORA? OLTRETUTTO STIAMO PARLANDO DI UNA DONNA DI ALLORA 85 ANNI OGGI QUASI 88. E' UNA QUESTIONE DI GIUSTIZIA, NATURALMENTE SAPPIAMO CHE IN QUANTO CONDOMINE ANCHE LEI E' PARTE IN CAUSA E PARTE LESA.