Reclamo N° 234842

Stefania
11 Maggio 2021
Salve miei prodi paladini! Sono già una vostra iscritta (Stefania Marini Villa), idem mio marito (Marco Villa). E state già lavorando per noi su un problema di bollette energia elettrica. Ora vi scrivo per esporvi un altro problema direi odierno (11/05/2021). Io sono una imprenditrice agricola e devo utilizzare il sito del SIAR Marche (https://siar.regione.marche.it/web/HomePage.aspx) per inviare alcuni documenti richiesti dal "regime" dell'agricoltura biologica. Alla fine della procedura di compilazione di quello che si chiama PAP (= piano annuale di produzione), il SIAR mi IMPONE di firmare il documento (che non è scaricabile prima della firma) tramite una loro applet, che prevede l'utilizzo di una Smart Card tra le quali la CIE (carta di identità elettronica) NON viene riconosciuta. Io, tramite Aruba, ho anche la possibilità di apporre ai documenti una firma digitale remota. Posseggo ovviamente il lettore della CIE. Ma ho scritto al SIAR in proposito avendo come risposta che la firma del documento (più d'uno, in effetti) DEVE essere apposta tramite la loro applett. Posseggo la CNS ma essa non è ancora stata "attivata" per limitazione di spostamenti legata al COVID. Possedevo una Smart Card regionale (Carta Raffaello) ma essa è scaduta mesi fa e non esiste più (nel senso che non posso chiederne un'altra, non la producono più). Questa situazione implicherebbe per me l'acquisto di una apposita Smart Card presso il mio CAA (Coldiretti) che, al costo di 39 euro e con validità di 3 anni, userei al massimo 3 volte nei 3 anni (la sottomissione dei documenti agricoli avviene una volta all'anno). Il problema, ovviamente, non è tanto il costo (peraltro assurdo, ma per 39 euro non muore nessuno) della Smart Card in oggetto. Il problema è che, non so se a ragione, ritengo che il fatto di non accettare una firma remota digitale (Aruba) e un invio tramite pec (posta elettronica certificata) sia ILLEGALE per la Legge italiana. Il retroscena non è lieto, in quanto i SIAR (sistemi informativi agricoltura regionale) funzionano male. Ma ogni anno devo scontrarmi con il SIAR Marche, il mio CAA (=centro di assistenza agricola) finge indifferenza, e io pago tutto in termini di tempo sprecato, di penalità economiche e di angosce accumulate. Non sono affatto sicura che questo problema interessi voi. Vi chiedo però, se non chiedo troppo, di indirizzarmi all'associazione giusta.
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