Mario
19 Aprile 2021
Salve,
vi contatto per avere maggiori informazioni su una situazione che si è venuta a verificare in capo a una mia familiare.
L'acquirente ha comprato una bicicletta elettrica il 12 marzo presso un rivenditore locale.
La marca di tale biciletta è: CICLI CINZIA (Via Lombardia, 48 Frazione OSTERIA GRANDE).
Al momento dell'acquisto il venditore ci consegna sia lo scontrino che un documento di garanzia commerciale dell'azienda produttrice.
Dopo 1 mese dall'acquisto un componente della bicicletta, fondamentale per la fruizione, nel normale utilizzo della stessa, si stacca impedendone l'uso.
Alla richiesta dell'acquirente di sostituzione in garanzia, il rivenditore si rifiuta indicando che il danno fosse stato cagionato da noncuranza.
L'acquirente, a questo punto, decide di contattare la casa produttrice, scoprendone che questa non esiste più per fallimento. A questo punto si deduce che il prodotto venduto sia stato, molto probabilmente, acquistato dal rivenditore tramite asta.
L'acquirente vorrebbe far valere il diritto di garanzia direttamente alla casa madre.
Tenuto conto che in fase di acquisto le era stato nascosto la situazione fallimentare della stessa, ritiene che ci sia stato un'azione scorretta in fase di acquisto di tale bicicletta sia per l'impossibilità di richiedere direttamente una valutazione del danno con possibile copertura di garanzia; sia per un possibile acquisto di un pezzo originale dall'azienda produttrice.
L'acquirente, magari, conscia in fase di acquisto di questa pecularità avrebbe agito diversamente, magari valutando altre opzioni, invece, credendo nella buona fede, avendo a disposizione la garanzia commerciale della casa produttrice (oramai inesistente) ha proceduto come è sopra noto.
Attendo vostre in merito.
Grazie,
Mario
