Reclamo N° 50092

Silvia
25 Maggio 2017
A dicembre 2015 ho firmato il contratto con TIM per la fornitura di telefonia e internet per la mia casa. Il contratto è stato stipulato presso un punto mobile all’interno del Carrefour di Giussano. L’attivazione è avvenuta i primi giorni di gennaio (6 forse) ed il 22 gennaio ho esercitato il mio diritto di recesso inviando la disdetta al numero di FAX indicato sul contratto. Nonostante io abbia esercitato la mia volontà di concludere i contratto, le fatture da pagare hanno continuato ad arrivare ogni mese. Nonostante le numerose chiamate al numero 187, nessuno era mai in grado di chiarire la mia posizione in quanto ogni volta affermavano che la mia richiesta di disdetta era registrata a sistema e da loro visibile; non capivano il motivo per il quale la disdetta non fosse stata presa in considerazione. Nel frattempo a partire da gennaio avevo già stipulato un altro contratto con Fastweb, pertanto la linea TIM non la ho neanche mai usata. Il 27 Aprile ricevo insieme alla bolletta anche una lettera nella quale dichiarano che se non provvedo al pagamento delle bollette arretrate il servizio sarebbe stato sospeso. Purtroppo nonostante questa dichiarazione, il contratto è rimasto in essere e le bollette hanno continuato ad arrivare. Ancora al 187 nessuno mi sa dare una risposta. Il 20 Giugno insieme alla solita bolletta ricevo una comunicazione di sollecito nella quale dichiarano che se non avessi provveduto a pagare le precedenti bollette, il contratto si sarebbe “inteso risolto ad ogni effetto di legge” come indicato all’articolo “Risoluzione contrattuale” delle Condizioni Generali; nella stessa lettera minacciano di inserire il mio nominativo nella banca dati S.I.Mo.I.Tel a causa della mia morosità. Purtroppo, anche questa dichiarazione non è stata da loro attuata, in quanto il contratto non si è chiuso e hanno continuato a inviare bollette. Ancora al 187 nessuno mi sa dare una risposta. Secondo gli operatori con cui parlavo, la mia posizione era chiara e non sapevano perche la mia disdetta non era stata presa in carico. Il 29 Agosto invio un nuovo FAX chiedendo nuovamente la risoluzione del contratto allegando anche la lettera da loro ricevuta il 20 Giugno, ma non ricevo alcuna risposta ne tanto meno alcun esito positivo. A Settembre, finalmente, un operatore del 187 sembra volermi aiutare ed apre un sollecito comunicancomi il numero di sollecito 3-22203615278. Mi consiglia anche di inviare una nuova comunicazione via FAX al solito numero usato precedentemente e anche al numero del servizio “Tim soddisfatti o rimborsati”. Mi comunica anche che entro il 19 settembre avrei ricevuto una chiamata per chiarire la mia posizione, ma questa chiamata non è mai arrivata. A questo punto faccio come mi ha suggerito l’operatore e invio una nuova comunicazione ai due numeri che mi ha suggerito, allegando anche le precedenti. Non succede nulla, e le bollette arrivano ancora. A Novembre ricevo una chiamata dalla società Fire, incaricata di recuperare il credito per conto di TIM. Per evitare ulteriori problemi decido di concludere pagando Euro 212,34 equivalente a tutte le bollette arretrate (non dovute). In questo modo speravo di chiudere la questione con TIM, in quanto sia il 187 che l’operatore della Fire mi avevano confermato che il pagamento delle bollette (non dovute) in sospeso avrebbe concluso la vicenda con la chiusura del contratto. A partire dal mese successivo le bollette non sono più arrivate. Il 18 Aprile 2017, dopo 5 mesi senza bollette arriva una bolletta da pagare relativa al mese di Marzo. L’importo da pagare è di Euro 70,65 quando invece l’importo della singola mensilità (anche se non dovuta) sarebbe dovuto essere di Euro 31,00. Quindici giorni dopo circa riceviamo la chiamata dalla solita società di recupero crediti che ci intima di pagare l’importo. Non vedo come l’importo di Euro 70,65 sia in qualche modo dovuto anche in virtù del fatto che il contratto sarebbe dovuto essere concluso mesi prima, prima per mia richiesta e poi per loro dichiarazione. Non ho ancora consultato un avvocato, ma qualora l’associazione consumatori non fosse sufficiente, sarò costretto a farlo. Quanto sopra è tutto.
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