Reclamo N° 323770
Roberto
17 Marzo 2024
Buongiorno,
ho un problema con la TIM, o meglio con la società di recupero crediti (MB CREDIT SOLUTIONS – Rif. Pratica 6504-213225 in nome e per conto di TIM) che mi ha inviato la lettera di messa in mora.
CRONOLOGIA DEI FATTI:
in Agosto 2022 ho chiesto a TIM di installare la linea Internet presso la mia abitazione sita in Viale Pasubio n. 2 a Torrebelvicino. In data 11/08/2022 la linea è stata attivata e visto che nella mia zona non era servita la fibra mi sono ritrovato con una misto rame. Fin dall’inizio ho più volte informato il servizio clienti di disservizi vari, in particolar modo di una situazione di instabilità e, addirittura, di assenza di segnale. Per ben due volte i tecnici di TIM mi hanno aggiornato il router (online) ma senza risoluzione, se non temporanea, dei problemi.
A questo punto sono passato all’azienda WINDTRE che, in passato, mi aveva dato buone dimostrazioni con il loro servizio tecnico. In data 18/07/2023 completavo lo spostamento e, successivamente, toglievo la delega alla mia banca del pagamento relativo a TIM. Il giorno 22/07/2023 spedivo a TIM il router nell’imballo originale e contenente tutti i cavi e le documentazioni nonché il modulo previsto di riconsegna (di cui ho copia scansionata – ho anche copia dell’invio del pacco a TIM S.p.A c/o SDA Reverse – Interporto di Bologna – DC24 – SAN GIORGIO DI PIANO 40016 – R.A. 00019591316 – che non è leggibile tramite scansione).
A questo punto pensavo di aver adempiuto tutti i miei doveri ma mi sbagliavo.
Successivamente mi sono arrivate ulteriori fatture relative al pagamento delle spese di installazione e del router (non comprendo perché si è passati da €5,00 a €10,00 nel costo delle rate). Ho interpellato più volte il servizio clienti per far presente l’incongruenza delle cifre riportate e mi sono offerto di saldare le spese di installazione (alquanto ridicole visto che il tecnico ha lavorato ben poco) in un’unica soluzione (quantificabile in circa € 80,00), ma non potevo accettare l’addebito del router in quanto restituito e, sul modulo inviato in accompagnatoria, riportava la scritta (modulo TIM) “DICHIARA - di non volere mantenere il modem abbinato alla linea fissa TIM sopra indicata (0445 628512) e, pertanto, lo restituisce a TIM, che ne acquista la proprietà“.
ORA
Mi rivolgo a voi per la definizione del problema in quanto non è mia intenzione procedere al pagamento di una cosa, a mio parere, non dovuta (tra l’altro, se non erro, mi sembra che nessun contratto telefonico può prevedere una durata superiore a 24 mesi, e in ogni caso, i contratti con durata superiore si considerano risolti automaticamente dopo 24 mesi, a meno di rinnovo. Questa regola si applica a tutti i contratti associati alle offerte telefoniche, inclusi l’acquisto o il noleggio di modem, decoder, ecc. Non è accettabile che mi si chieda 37 rate contro le residue 13 in quanto 11 già pagate in precedenza).
- FATTURA n. RE00372896 del 08-02-2024 pari ad Euro 245,65 (€80,00 rata residua attivazione + €165,00? rata modem + iva)
- FATTURA n. RE06139934 del 08-01-2024 pari ad Euro 15,65 (€10,00? rata modem + iva)
- FATTURA n. RE05635898 del 07-12-2023 pari ad Euro 15,65 (€10,00? rata modem + iva)
- FATTURA n. RE05171709 del 08-11-2023 pari ad Euro 15,65 (€10,00? rata modem + iva)
- FATTURA n. RE04503922 del 09-10-2023 pari ad Euro 15,65 (€10,00? rata modem + iva)
Per un totale di € 308,25 entro 15gg.
Sono, altresì, convinto che mi chiederanno anche le spese per il recupero crediti che non sono state ad oggi quantificate.
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