Reclamo N° 55859

Giulia
24 Luglio 2017
Buongiorno, ho un problema con Telecom Italia con la quale abbiamo cessato un utenza fissa business (con p.iva). Al momento della cessazione dell'utenza ci è stata addebitato il costo di acquisto di un modem: servizio non richiesto, mai utilizzato da parte nostra e presentato dall'operatore come gratuito. La fattura è stata contestata in data 07/06/2017 tramite reclamo effettuato con lettera PEC che riporto in seguito, come da indicazioni di un operatore 191: "Buongiorno, come da accordi telefonici intercorsi ieri mattina con il vostro gentile operatore nr. AZ0836, invio mail di contestazione per l'addebito in fattura n. 8C000919086 dell'importo di 210,00 euro per il Saldo Acquisto Router. Il router in questione non è mai stato da noi richiesto in alcun modo, anzi, ricordo perfettamente di aver ripreso le mie ragazze per aver accettato la consegna, ma si giustificarono dicendo che il corriere aveva detto loro che doveva assolutamente consegnare il pacco da parte vostra e che era gratuito. In effetti sull'etichetta è scritto 0,00 euro. Non essendo mai stato richiesto, né desiderato, il router in questione non è mai stato usato e per questo l'imballo come potrete verificare è ancora perfettamente integro. Con grande stupore quindi ce lo siamo ritrovati addebitato nell'ultima fattura, che non abbiamo per questo motivo intenzione di corrispondere, ma che al contrario vogliamo contestare. Come da accordi con il vostro operatore, abbiamo già provveduto ieri mattina a inviare alla vostra casella postale in router su indicato tramite raccomandata, e vi preghiamo pertanto di voler emettere al più presto nota di credito a storno della fattura. Ringraziandovi per l'attenzione, porgo cordiali saluti. Giulia Spallanzani" Alla PEC in questione non abbiamo mai avuto risposta. Oggi, in data 24/07/2017, ci vediamo recapitare una lettera di costituzione in mora per conto di Telecom Italia da parte di una società terza di recupero crediti. Alla stessa abbiamo prontamente comunicato tramite mail la nostra situazione: "Buongiorno, abbiamo ricevuto questa mattina la vostra lettera di costituzione in mora per l'utenza 0461262226. Ora, per la fattura in oggetto è stata inviata da parte nostra a Telecom Italia PEC di reclamo in data 08/06/2017 alla quale non abbiamo mai avuto risposta. La fattura è stata emessa per un router consegnatoci contro la nostra volontà, il quale non è mai stato usato e che è stato riconsegnato ancora imballato a Telecom tramite posta raccomandata in data 7/06/2017. Stiamo cercando di contattare Telecom per avere chiarimenti in merito e se necessario ci rivolgeremo alle associazioni competenti per la nostra tutela. Grazie per l'attenzione. Cordiali saluti, Giulia Spallanzani Titolare" Dopodiché abbiamo provato a contattare, senza successo, un operatore Telecom Italia che potesse aiutarci a chiarire la nostra situazione e soprattutto a darci quella risposta che attendiamo da oltre un mese e mezzo. Vista l'impossibilità non solo di ottenere risposte, ma anche di poter parlare con qualche responsabile, abbiamo nuovamente inviato una PEC, che riporto in seguito: "Gentili, faccio seguito alla nostra mail inviata per PEC in data 08/06/2017 alla quale non ho mai ricevuto risposta da parte vostra. Vorrei informarvi che questa mattina abbiamo ricevuto una lettera di costituzione in mora per vostro conto da una società terza di recupero crediti. Questa mattina ho provato a contattare i vostri operatori per avere chiarimenti in merito, visto che appunto, eravamo ancora in attesa di un vostro riscontro dopo aver seguito scrupolosamente le istruzioni per il reclamo fornite dal vostro operatore nr. AZ0836 in data 07/06/2017 e aver rispedito alla vostra casella postale il modem che fraudolentemente ci avete addebitato tramite raccomandata, come da indicazioni dello stesso operatore. A parte che, in modo molto poco chiaro e onesto, non è possibile reperire sul vostro sito o tramite il 191 contatti diretti per chi come me si trova in una situazione di ex cliente che ha bisogno di risolvere questioni sospese, i vostri stessi operatori o sono così poco preparati o fanno di tutto per dare informazioni errate ed evitare di risolvere i problemi: dopo una abbondante attesa ho parlato per prima con l'operatrice Agnese nr. AB904, la quale mi ha detto che non era deputata a queste problematiche (lo immagino, visto che le opzioni selezionabili sono solo per i nuovi clienti che vogliono attivare una nuova linea o per i clienti attuali... e gli ex clienti che hanno bisogno di contattarvi come dovrebbero fare?). Sono stata messa in attesa per una decina di minuti e poi mi è stato messo giù il telefono. riprovo a chiamare e parlo con l'operatrice nr. AA661 che non si presenta. Mi dice solo che devo chiamare il numero 800867300. chiamo il numero che mi è stato dato e mi risponde una molto scortese Paola, nr. AA492, che mi dice scocciata che lei non si occupa di queste cose e che ho chiamato il numero errato. Le faccio presente che il numero non me lo sono inventata, ma che mi è stato fornito dalla sua collega nr. AA661 e l'unica risposta arrabbiata che ricevo è che lei non si occupa di queste cose, che se voglio capire bene, che lei non è responsabile di quello che dice la sua collega e che devo richiamare il 191 o meglio scrivere una PEC. Gli faccio presente che ne ho già scritta una un mese e mezzo fa alla quale sono ancora in attesa di risposta e gli chiedo quindi come dovrei fare secondo lei per ottenere una risposta dal vostro pessimo servizio reclami. Innervosita, ribadisce che devo scrivere una PEC e che siete tenuti per legge a rispondere. Ecco quindi la mia PEC, con la quale ribadisco la scorrettezza del vostro operare e con la quale vi informo che arrivati a questo punto, vista la vostra volontà di rendervi irreperibili per evitare di risolvere la questione, mi rivolgerò alle associazioni a tutela dei miei diritti. Cordiali saluti, Giulia Spallanzani" Vi chiedo dunque gentilmente se potete aiutarmi a trovare una soluzione. Grazie e buon lavoro, Giulia
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