Reclamo N° 74511
Rosario
03 Dicembre 2017
Il 20/09/2016 la TIM mi comunicava modifiche delle condizioni economiche contrattuali con nuovi servizi e l'aumento di 5 euro al mese (IVA esclusa). Non essendo interessato al nuovo servizio "imposto unilateralmente", ho richiesto immediatamente il passaggio ad altro operatore che è andato a buon fine senza particolari difficoltà (il tecnico della TIM è venuto in ufficio per apportare le opportune modifiche alla linea. Successivamente mi è arrivata una fattura di euro 108,81 per cessazione contratto che ho pagato regolarmente il 09/02/2017 (scadeva 15/02/2017). Oggi, a distanza di un anno circa, mi vedo arrivare un'altra fattura di 126,76 euro per "cessazione anticipata linea" al 14/11/2016. Leggendo attentamente la comunicazione del 20/09/2016 con cui comunicavano la modifica delle condizioni economiche, mi sono accorto che è espressamente previsto che in caso di mancata accettazione delle nuove condizioni decise unilateralmente si ha diritto di recedere dal contratto "senza penali né costi di disattivazione". Inoltre dalla stessa comunicazione si evince che non occorre dare alcuna comunicazione del recesso se si richiede il passaggio ad altro operatore. A questo punto mi è sorto il dubbio che è in atto un palese tentativo di truffa da parte della TIM che pretende pagamenti non dovuti, non solo, non avrebbe dovuto neanche emettere la prima fattura già pagata di euro 109,81.
Per tutto quanto sopra, ovviamente non intendo pagare l'attuale fattura che ritengo di poter ignorare ed inoltre chiederei anche la restituzione di quanto pagato e non dovuto.
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