Reclamo N° 58933

Rita
17 Agosto 2017
In data 16 agosto 2017 mia suocera si è accorta con il mio aiuto che le è stato fatto un addebito di €5,08 complessivo ripartito tra i giorni 14 e 15 agosto. Chiamando il 119 non ci hanno dato risposta ma hanno detto di chiamare il giorno dopo. Io ho detto che avrei contattato il servizio dal mio cellulare e mi hanno detto che potevo farlo, citando il numero su cui era avvenuto l'addebito. Questa mattina un'operatrice molto spazientita ha detto che navigando in internet si è attivato un servizio a pagamento (non mi è stato dato sapere quale). Non è servito a nulla dire che mia suocera non naviga in internet perché usa i dati solo per i messaggi. Tutto ciò che ho ottenuto è stato disattivate il servizio e inserire il blocco. Idem con un altro operatore, il quale mi ha specificato che essendo trascorsi più di 12 giorni dall'attivazione non si ha diritto a rimborso. Ho utilizzato il servizio sms del 119 e anche qui tanti messaggi insulsi sul fatto che non potevano rispondermi per motivi di privacy: ma quale privacy se i dati sensibili li ho forniti io e nella telefonata del primo giorno mi avevano autorizzato? A nulla è servito dire che MIA SUOCERA NON HA RICHIESTO NÉ AITORIZZATO ALCUN SERVIZIO. Come descritto bene dal sito tim alla voce "come attivare" https://m.tim.it/assistenza/gestione-linea-e-servizi/mobile/attivare-e-disattivare-servizi-contenuto-csp-e-servizi-20 i servizi possono essere attivati solo CON IL CONSENSO DELL'UTILIZZATORE, consenso che, ribadisco, non c'è stato. A mio avviso la Tim dovrebbe chiedere l'autorizzazione esplicita per addebiti da fornirsi con sms. Ogni giorno centinaia, migliaia di persone sono esposte a questi raggiri e a queste frodi di cui gli operatori si rendono complici.
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