Reclamo N° 295341
Andrea
30 Marzo 2023
Nel mese di giugno 2022 vengo contattato telefonicamente da un agente commerciale TIM, il quale mi propone il passaggio alla fibra con contratto business usufruendo del Voucher governativo, andando così a pagare una tariffa di € 14,90+IVA al mese per 24 mesi, senza costi di attivazione e modem in comodato d’uso; per attivare tale offerta ho inviato per mail all’agente la documentazione necessaria per richiedere il voucher, rimanendo in attesa di conferma.
Nel mese di luglio vengo contattato dall’agente il quale mi fissa un appuntamento con il tecnico per installare il modem, dicendomi che successivamente sarebbe passato in negozio per la firma del contratto.
Al ritorno dalla chiusura per ferie ( metà/fine agosto), trovo la prima fattura TIM dell’importo di € 54,12, e leggendo il dettaglio mi accorgo che è stata attivata l’offerta PREMIUM BUSINESS XDSL 200MEGA a prezzo pieno, senza l’utilizzo del voucher.
Contatto l’agente, il quale mi dice che c’è stato un errore e che avrebbe provveduto a far sistemare le cose.
Alla bolletta successiva ritrovo di nuovo un importo di € 53,44 al che contatto di nuovo l’agente che mi risponde di non preoccuparmi, che avrebbe sollecitato e le fatture ricevute sarebbero state sostituite; nel mentre mi accorgo che sulla PEC del negozio ho ricevuto il contratto dell’offerta sopra citata, firmato a mio nome con una sigla non apposta dal sottoscritto, inoltre nel medesimo è stata inserita come mail semplice di riferimento un indirizzo non corrispondente al mio, nonostante l’agente sapesse benissimo quale fosse vista la precedente corrispondenza via mail per l’invio dei documenti.
Il mese successivo si ripete la stessa cosa, la fattura arriva con l’importo non agevolato dal voucher, ma questa volta l’agente non risponde ne alle chiamate ne ai messaggi, al che contatto direttamente l’assistenza TIM la quale mi informa che non è stata effettuata alcuna richiesta del voucher e nemmeno le segnalazioni da parte dell’agente.
Mi accorgo di essere stato truffato e in data 24/09/22 mi appresto ad effettuare formale querela nei confronti dell’agente presso il Commissariato di P.S. Sezionale “Appio Claudio”.
Su indicazione di un operatore telefonico TIM invio una PEC, in data 27/09/22, con una descrizione dettagliata dell’accaduto e allego tutta la documentazione attestante la truffa, inoltre lo stesso operatore mi consiglia di non effettuare il pagamento di nessuna delle fatture ricevute.
Nel mese di novembre ricevo dalla TIM una lettera con posta ordinaria, nella quale la stessa ditta riconosce la veridicità di quanto da me dichiarato e che avrebbero provveduto ad accreditarmi l’importo di € 54,90+iva a titolo di risarcimento e mi invitano a saldare le precedenti fatture per non incorrere in sanzioni.
Poco tempo dopo aver ricevuto questa comunicazione ricevo una chiamata dalla TIM, la quale mi propone, per non cambiare operatore, di applicarmi uno sconto straordinario per arrivare a pagare quanto promesso in origine dall’agente (ovvero 15,00+iva/mese) e che avrei dovuto pagare in più soltanto il modem (circa 6€/mese), e che avrebbero bloccato il prezzo per sempre.
Accetto verbalmente l’offerta e della successiva fattura ritrovo un importo di soli € 6,75; pensando di aver finalmente risolto il problema non indago oltre e saldo quest’ultima fattura, aspettando l’arrivo della successiva come conferma della risoluzione del problema, prima di procedere con il saldo delle precedenti, ma purtroppo alla ricezione della seguente fattura ritrovo l’importo di € 71,25 , quindi ancora più alto delle precedenti non saldate. Leggendo nel dettaglio, insieme ad un operatore telefonico, riscontriamo che è stato applicato uno sconto extra di 15€ come previsto, ma che al contempo erano stati attivati degli altri servizi NON richiesti, alzando così in costo totale della fattura.
Continuo a fare nuove segnalazioni e solleciti sia telefonici che per PEC ma non ricevo una risposta, finché il 17/03/23 ricevo una chiamata da un consulente TIM il quale prima ancora di farmi spiegare correttamente l’accaduto mi liquida dicendo che avrei dovuto proseguire per vie legali, affermando che gli operatori telefonici non sono autorizzati ad applicare sconti e che non è possibile arrivare ad una bolletta come quella proposta inizialmente dall’agente e successivamente dall’operatore telefonico.
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