Reclamo N° 62737

Andrea
14 Settembre 2017
Oggetto: Finalizzazione contratto linea 0666012582 – RNLNDR81R28I804R Spett.le TIM SpA, Il sottoscritto Andrea Ranalli (telefono: 348.9907563), ex-dipendente dell’azienda con oltre 10 anni di servizio (matricola 11618205), vi contatta per chiarire e mediare una volta per sempre sullo stato delle bollette insolute e sulla successiva chiusura del contratto telefonico. Troverete sul mio dossier innumerevoli chiamate al 187, ticket aperti, mediazioni fatte attraverso il servizio per dipendenti interni “Chi.Ama TIM”, e il più delle volte mi si è sempre dato ragione (come vedrete successivamente negli allegati) ma ad oggi risulta ancora un debito a mio sfavore senza ancora comprenderne il significato. In questa ennesima, ma ultima lettera che scrivo direttamente, ho deciso di includere in copia l’Associazione dei Consumatori e il mio Avvocato, così da demandare a quest’ultimo ogni successiva comunicazione e interazione, e di rendere partecipi i primi sulla disavventura che sta quasi per compiere un anno, così da eventualmente avviare gli opportuni provvedimenti. Di seguito la disavventura descritta nel dettaglio. Il tutto è nato ad Ottobre 2016, quando ho deciso di seguire la proposta dell’allora collega Alessandra Muzi, che prevedeva un costo mensile pari a 20€ al mese (più 3€ di noleggio del Set-Top-Box per il TIMvision) , offerta più vantaggiosa rispetto a quella fino ad allora tenuta (sempre con il flag da dipendente attivo, a 31,90€). Da Novembre 2016 però mi vedo prima recapitare una mega fattura 146,79€, seguita da quelle di Dicembre e Gennaio da 51,91€ ciascuna, Febbraio da 63,81, e Aprile, Maggio e Giugno da 53,91€ ciascuna. Dopo aver pagato le prime due fatture in buona fede (198,81€), nel senso che credevo che da lì a breve tutto venisse risolto con i conteggi rifatti, ho interrotto i pagamenti, considerando che con tale importo avrei coperto come minimo 8 mesi al prezzo comunicato dall’offerta. Visto il disservizio, ho deciso di recedere dal contratto TIM per passare a Fastweb, e in data 29 Marzo un tecnico della TIM (ripeto bene, della TIM, non di altri operatori) è venuto a casa mia per lo switch del segnale. A partire da tale giornata pertanto non ero fisicamente più in grado di usufruire dei servizi TIM, tant’è che dallo stesso periodo Fastweb ha iniziato ad addebitarmi i costi del servizio (vedi in allegato) . Nonostante questo la TIM ha continuato a inviarmi mensilmente bollette da pagare, finché all’ennesima richiesta e sollecito è stato finalmente annullato il contratto (con data 28 Luglio): a Settembre 2017 infatti mi è stata recapitata la bolletta finale di conguaglio e di chiusura contratto, nel quale, nota bene, mi sono state addebitate, oltre ad altre competenze di Luglio, ulteriori 100€ come “Costo disattivazione linea e servizio”, nonostante la legge dichiara chiaramente che non vi debbono essere costi addebitati in caso di “disservizio o inadempimento dell’operatore” . Sempre in tale fattura di Settembre, mi sono finalmente state riconosciute tutte le voci dei precedenti addebiti introdotte per sbaglio, per un totale di 169,15€ (non chiaro come tale importo sia stato calcolato). Facendo dunque rapidamente due conti: A) Da Novembre 2016 a Marzo 2017 avrei dovuto pagare ogni mese 23€ per un totale di 115€ B) La quota da me già pagata nei soli medi di Novembre e Dicembre è pari a 198,81€ C) La TIM sostiene che il totale delle fatture ad oggi non pagate è ancora superiore alle 200€ Pertanto, il sottoscritto si trova in una situazione in cui anziché vantare un credito di 83,81€ gli viene chiesto di saldare un conto superiore alle 200€. Concludo, chiedendo quanto segue: 1) A TIM, di produrre una dichiarazione scritta e dettagliata di come possa pretendere ancora alcun credito nei miei confronti, e di inviare in risposta a questa lettera un dettaglio dei costi che mostrino come, pagando le 23€ pattuite ogni mese (quota ancora ad oggi pagata da innumerevoli ex colleghi TIM), si possa arrivare nel periodo tra Novembre a Marzo a simili importi 2) All’Associazione dei Consumatori, di verificare il comportamento di TIM nei miei confronti, chiedendomi ripetutamente di saldare bollette da importi pari in media a circa 60€, senza alcun contratto firmato, e soprattutto con le e-mail scambiate con la loro operatrice che confermava gli importi dell’offerta. Inoltre, di verificare come mai la TIM mi abbia addebitato il “Costo disattivazione linea e servizio” nonostante chiaramente ho deciso di cambiare operatore visti i costi assurdi che TIM ha continuato per mesi ad addebitarmi (contro un’offerta di Fastweb da 25€ al mese). Infine, da indagare come possa un operatore di telecomunicazione in Italia poter continuare a far fatturare bollette a un cliente per il quale vi sia stato lo switch del segnale (da Marzo a Luglio). 3) All’Avvocato Franceschi, di adoperarsi per recuperare il credito non ancora restituito da TIM, pari a 83,81€. Saluti,
Condividi su:

Hai un problema con Tim/Telecom da risolvere?

Invia un reclamo in 3 semplici passaggi

Questo reclamo è per: Tim/Telecom

Se preferisci, chiamaci!

Dal Lunedì al Venerdì
dalle ore 9 – 13 / 14 – 18

06 32600239