Reclamo N° 67167

Vito
12 Ottobre 2017
Salve. A febbraio 2017 attivando una nuova linea fissa con il servizio fibra di Telecom Italia era stato contestualmente richiesto l'addebito in conto corrente delle bollette con rassicurazione da parte dell'addetto che non ci sarebbero stati problemi anche se la linea era intestata al sottoscritto mentre il conto corrente per l'addebito è intestato a mio padre. Si era deciso di intestare il contratto al sottoscritto semplicemente per comodità visto che mio padre non poteva recarsi fisicamente in negozio. Sempre l'addetto mi ha comunicato che a partire dalla seconda bolletta l'addebito sarebbe stato automatico, ma così non è stato. Dopo aver regolarmente pagato la prima bolletta quando è arrivata la seconda sono andato a chiedere spiegazioni a riguardo e sempre lo stesso addetto ha riferito che l'attivazione non era andata in porto e che purtroppo a video non veniva riportato il motivo, invitandomi comunque a chiamare il 187 e a richiederlo nuovamente. Anche questa seconda volta l'attivazione non è avvenuta, intanti mi sono state recapitate regolarmente le bollette, per riassumere ho continuato a richiedere regolamente ogni mese l'attivazione dell'addebito in tutti i canali disponibili, telefonicamente, attraverso l'applicazione del telefonino, attraverso il sito internet di Tim e addirittura tramite quello della banca ma ogni volta la nostra richiesta veniva ignorata senza avere mai una spiegazione. Dopo diversi colloqui con il servizio clienti con le relative attese un'operatore ha ventolato che la possibile spiegazione poteva risiedere nel fatto che l'intestatario del contratto non era lo stessa persona intestataria del conto corrente e mi ha proposto di inoltrare la richiesta di subentro della linea per intestarla a mio padre e forse risolvere così il problema. Una volta inoltrata la richiesta mi è stato comunicato che, come ci sarebbero voluti almeno 60 giorni che il subentro potesse avvenire. Nonostante i 60 giorni siano passati, la linea continua a essere intestata ancora a me e le bollette regolarmente vengono inviate, alla mia ennesima richiesta di spiegazioni mi è stato comunicato che non è possibile effettuare il subentro finchè l'opzione fibra è attiva sulla linea, cosa assurda visto che la linea è stata attivata appositamente per il servizio di fibra. L'assurdità di tutta la situazione sta nel fatto che nonostante tutto io sono ancora costretto a dover pagare le bollette cartacee che vengono regolamente recapitate. Oggi dopo che mi è stata recapitata l'ennesima bolletta ho notato tra le voci di spesa addebitate una con la dicitura "Anticipo conversazioni" incuriosito mi sono informato e ho scoperto che è un anticipo che telecom italia trattiene quando le bollette vengono pagate in modo cartaceo, quindi oltre al danno anche la beffa. Avendo esaurito la pazienza e mi sono recato al solito centro Tim e ho chiesto i moduli per la disdetta, e loro mi hanno comunicato che se chiedo la disdetta sono costretto a pagare a una penale, ma di cui non sono stati capaci di quantificarne l'importo. A questo punto io non sono più disposto ad aspettare promesse che puntualmente vengono disattese, ma non sono nemmeno disposto a pagare una penale per una disdetta causata dalla loro incompetenza. Il problema che ha portato alla mia decisione di disdire il contratto è stato creato dalla loro superficialità e mancanza di rispetto del cliente ed è solo colpa loro se sono arrivato a questa decisione. A questo punto mi chiedo come devo procedere pur rispettando la legge per far valere i miei diritti. Io sono disposto a pagare fino all'ultimo centesimo per il servizio di cui usufruisco ma non ho la minima intenzione di pagare altre cifre, gia sono stato costretto dalla loro incompetenza a pagare fino ad oggi l'importo per l'emissione della bolletta cartacea di 2 euro ogni volta che mi veniva recapitata. Inoltre vorrei sapere a cosa posso andare incontro nell'eventualità che non paghi la penale, perchè non possono continuare a costringermi subire un trattamente del genere con la minaccia della penale.
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