Reclamo N° 61939

Tiziana
09 Settembre 2017
Buongiorno, ad inizio 2016 ho stipulato un contratto con Vodafone per avere internet con la fibra veloce a casa ma siccome il servizio era davvero pessimo (cattiva ricezione, lentezza della rete ecc..) ho deciso di recedere dal contratto ad agosto, quando ho anche cambiato casa, attivando nella nuova abitazione il gestore fastweb a partire dal 1 settembre 2016. Da fine 2016 ad oggi ho ricevuto molte telefonate ed email prima da Vodafone poi dalla società di recupero crediti GE.RI di Milano (Gestione Rischi srl) per conto di Vodafone relativamente a due fatture di ottobre e dicembre 2016. Ho dato disdetta in data 30 agosto 2016 e ho restituito il router il 3 settembre (ho le prove scritte delle date). Mi chiedono il pagamento di una fattura di ottobre (il cui consumo si riferisce al periodo fino al 15 settembre) di 69 euro circa e di una fattura di dicembre di circa 290 euro (il cui consumo si riferisce al periodo dal 15 settembre al 2 ottobre 2016) e in cui mi si addebitano costi per disattivazione e disdetta anticipata del contratto (avevo firmato un contratto in cui mi impegnavo per 24 mesi) per oltre 250 euro. Non ho pagato queste bollette in quanto non mi sono mai arrivate. Stanca di essere perseguitata da personaggi scortesi e minacciosi chiedo di ricevere via email le fatture in sospeso per esaminarle. Nel frattempo mi arriva una email dello studio legale Avv. Maurizio Cenci, iscritto all'albo avvocati a Roma ma con sede in questo caso a Milano che mi intima di pagare entro pochi giorni la somma di 422,89 euro a saldo delle precedenti fatture e interessi di mora. Chiamo lo studio legale, chiedo di parlare con l'avvocato, mi risponde un uomo che mi invita a parlare con lui e che conosceva perfettamente il mio caso (strano vista la mole di lavoro che dovrebbero avere) e chiedo di avere una pec per comunicare in modo formale, mi viene rifiutata invitandomi a comunicare via mail normale (per altro nella carta intestata dello studio legale non figura una pec e questo è strano). Alle mie rimostranze circa le fatture che non mi sono mai arrivate e che ritengo di non doverle pagare mi fa una proposta a stralcio, cioè mi dice che vodafone per chiuderla li' e non andare in tribunale sarebbe disposta ad accettare un pagamento di 180 euro. Gli dico di mandarmi via mail questa proposta scritta. Mi invia questa proposta che è firmata dalla Ge.ri. che mi invita a pagare entro 7 giorni 180 euro e nell'invito si dice espressamente che si tratta di una mia proposta e non loro. Ovviamente tutto ciò mi ha insospettito e ho fatto delle ricerche. Per quanto ne so io i costi di disattivazione non devono essere chiesti agli utenti di contratti di adesione, come il mio, a seguito dell'abolizione nel 2007 con il decreto Bersani bis. Ho individuato molti casi simili al mio su forum on line. E mi sono anche chiesta per quale ragione Vodafone che sa di poter riscuotere 422 euro dovrebbe accontentarsi di 180 euro per chiuderla li!!!??? L'unica ragione è che sa bene invece di non dover chiedere nemmeno la metà di quei soldi e quindi prova a truffarmi per vedere se pago almeno quello, facendomelo passare per una buona proposta per cessare la persecuzione subita finora. Io sono disposta a pagare la prima fattura di 69 euro e la seconda fattura solo per 14 euro che è la quota di abbonamento relativa ai 15 giorni del mese di settembre in quanto so bene che la disdetta è attiva dopo 30 giorni dalla loro ricezione (che sarebbe il 30 settembre) ma mi rifiuto di pagare 350 euro e più di spese di disattivazione ecc... Cosa devo fare?? Grazie
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