Reclamo N° 343416

A dicembre 2023 ricevo un SMS con un’offerta per tornare a essere cliente Wind: 4,99 euro al mese per 100 GB di traffico dati e chiamate illimitate. Mi reco in uno store vicino alla stazione di Padova per chiedere informazioni. Mi confermano che l’offerta è valida, e, quando domando se ci siano ulteriori dettagli da conoscere, mi rispondono soltanto che non sanno per quanto tempo sarà disponibile la promozione. A questo punto, fornisco la mia carta d’identità e procedo con il passaggio. Firmo i documenti necessari e mi viene consegnata una SIM, attiva da subito. Per attivare l’offerta è necessario impostare l’addebito diretto sul conto bancario (RID), cosa che faccio. Lo stesso giorno mi accorgo però che la connessione dati non funziona in 5G. Contatto l’assistenza clienti, che mi informa che l’offerta include solo il 4G+, non il 5G. Perplesso, chiedo come sia possibile, e mi rispondono che avrebbero dovuto spiegarmelo in negozio. L’unica soluzione per avere il 5G è cambiare offerta scegliendone una che costa il doppio. Deluso, il giorno seguente torno in un negozio Fastweb (il mio vecchio operatore) e avvio il processo inverso, tornando con loro. Tre mesi dopo, noto che Wind mi ha comunque addebitato 2,08 euro al mese nonostante il passaggio a Fastweb. Non capendo il motivo, mi reco in un negozio Wind a Milano. Qui mi informano che il contratto prevedeva una penale di 2,08 euro al mese in caso di recesso prima di 24 mesi, una clausola di cui non ero mai stato informato. Decido quindi di revocare il RID. In seguito, comincio a ricevere raccomandate mensili in cui mi chiedono di pagare questi 2,08 euro. Infine, ricevo una lettera da un’agenzia di recupero crediti, che mi invita a saldare 16 euro per le mensilità arretrate. Mi sento truffato due volte: prima per la mancata trasparenza sull’offerta, poi per i costi nascosti legati alla disdetta.