L’acqua è l’unico alimento di cui non possiamo fare a meno. Ma quale conviene bere? Quella in bottiglia o quella del rubinetto?
Tra le principali funzioni dell’acqua ci sono il mantenimento dell’equilibrio idrico, trasportare nutrienti e sostanze chimiche nei vari distretti corporei, regolare la temperatura corporea, lubrificare le articolazioni, trasportare ed eliminare le scorie metaboliche attraverso le urine ed il sudore, proteggere gli organi con la formazione di cuscinetti che avvolgono cuore, polmoni, intestini.
L’acqua è ovunque
Per mantenere queste funzioni ognuno di noi dovrebbe assumere circa due litri di acqua al giorno sia come bevanda, sia attraverso altri alimenti dove ce n’è una quantità che potrebbe sorprenderci:
- nel latte e nel vino ce n’è poco meno del 90 %
- nei cetrioli supera il 95 %
- nel parmigiano stagionato è intorno al 30 %
- nel burro ce n’è circa il 15 %
- nell’olio extravergine di oliva meno del 1%.
Sin dalla nostra comparsa sulla terra abbiamo sempre bevuto l’acqua che abbiamo imparato a prelevare dalle sorgenti, dai pozzi, dai bacini idrici superficiali e convogliare dentro le nostre abitazioni.
Esistono molte sorgenti da cui scaturisce acqua calda su cui sono state costruire delle strutture termali in cui ci si può bagnare e bere la stessa acqua, cui sono spesso attribuite importanti proprietà benefiche.
L’acqua minerale
L’origine di molte acque è minerale, ovvero provengono da giacimenti che si sono formati nel sottosuolo nel corso del tempo e che sono caratterizzate dall’assenza di microrganismi e da una composizione in sali minerali che riflette quella delle pareti dei bacini in cui si trovano. Proprio dai sali minerali disciolti e dalla loro concentrazione dipendono le proprietà vere o presunte.
Indipendentemente dal fatto che si tratti di acqua minerale o acqua di rubinetto, il parametro più semplice da misurare è il residuo fisso, ovvero la quantità di sali minerali che rimane dopo avere evaporato completamente l’acqua. Si tratta di un parametro estremamente variabile che oscilla da una decina di milligrammi fino a oltre due grammi per litro.
In pratica quindi le acque di cui disponiamo hanno caratteristiche molto diverse e quelle che sgorgano dai rubinetti di Roma possono essere diverse da quelle che bevono i milanesi o i palermitani.
L’unico parametro è che le acque potabili che arrivano nelle nostre case sono prive di pericoli microbiologici, in quanto subiscono trattamenti preliminari che consentono di escludere contaminanti potenzialmente dannose.
Diversi tipi di acque minerali
Nel nostro Paese esistono numerosi giacimenti di acqua e da essi si ricavano molte acque minerali che sono imbottigliate e immesse nel mercato dove la concorrenza tra i vari brand è spietata e si combatte con imponenti campagne promozionali in cui ogni caratteristica viene esaltata.
Alcune acque minerali sono naturalmente effervescenti per la presenza di anidride carbonica (CO2), tale differenza è stata annullata ricorrendo alla gassificazione prima dell’imbottigliamento e si sono trovate formule con basso contenuto di CO2 denominando le acque come effervescenti naturali.
Come accennato, per le acque minerali è importante il contenuto il residuo fisso (RF), che consente di classificarle in diverse categorie:
- minimamente mineralizzate o leggere, con RF inferiore a 50 mg/litro utili per l’espulsione di piccoli calcoli renali
- acque oligominerali con RF tra 50 e 500 mg/litro, che sono le più diffuse in Italia
- acque medio minerali con RF compreso tra 500 e 1.500 mg/l, importanti per integrare eventuali carenze alimentari
- acque ricche di sali minerali con RF superiore a 1.500 mg/l, che possono essere utili per particolari terapie.
Effetti collaterali di alcune acque
Nei tanti messaggi pubblicitari che ci arrivano si esaltano alcune caratteristiche trascurando gli effetti collaterali. Ad esempio, vengono magnificate le acque leggere per il basso contenuto di sodio, senza dire che sono carenti di calcio.
Al contrario si esalta la presenza di importanti quantità di calcio delle acque medio e ricche di sali, omettendo di segnalare un elevato contenuto di sodio. Ricordiamo che elevate quantità di sodio potrebbero essere dannose, ma quello contenuto nell’acqua non incide in modo significativo sulla quota di 5 grammi giornaliera che possiamo assumere con gli alimenti.
Il calcio invece è molto utile e l’acqua contribuisce in modo significativo alla quota giornaliera che dobbiamo assumere.
Tutte le acque sono diuretiche quindi facciamo attenzione ai messaggi che esaltano tale proprietà per talune acque.
Per capire cosa stiamo bevendo è importante leggere le etichette dove è riportato il RF e anche la composizione in sali minerali.
Acque minerali di lusso
Si tratta di acque che arrivano da Paesi esotici o da fonti particolari o che semplicemente si trovano in bottiglie pregiate. Il loro costo può oscillare tra i 5 – 10 euro al litro e anche oltre.
Andando a leggere le etichette possiamo scoprire che non ci sono particolari differenze con le acque normali.
Acque speciali
Da qualche tempo sono comparse delle acque aromatizzate e delle acque proteiche.
Quelle aromatizzate assomigliano alle bevande analcoliche e sono più gradevoli di quelle semplici. Per la preparazione di queste acque si utilizzano additivi alimentari che non comportano pericoli per i consumatori.
Le proteiche sono acque minerali a cui sono aggiunte delle proteine, le più comuni derivate dal siero di latte, dal collagene idrolizzato o da legumi. Assomigliano molto agli integratori alimentari e sembra che siano apprezzate dagli sportivi.
Tra le acque speciali si segnala anche l’acqua di mare prelevata in profondità e che sarebbe indicata per il grande apporto di sali minerali.
I costi dell’acqua in bottiglia
L’abitudine di bere acqua minerale è molto apprezzata dall’erario, che applica il 22% di IVA che ovviamente si riflette sul costo finale della nostra bottiglietta.
Ci sono poi i costi di produzione delle aziende che debbono prelevare l’acqua dal sottosuolo e imbottigliarla garantendo condizioni igieniche ottimali, cui bisogna aggiungere i costi per il trasporto e la distribuzione (è frequente trovare in Sicilia dell’acqua minerale prodotta in Piemonte).
I costi al consumo non sono quindi molto contenuti. Non è raro acquistare una bottiglietta da mezzo litro da una macchinetta distributrice e pagarla 1 euro, ovvero due euro al litro.
I prezzi sono molto più contenuti se l’acqua viene acquistata negli esercizi commerciali (GDO, negozi di alimentari, ecc.) dove costa dai circa 25 centesimi ai 60 centesimi il litro.
Insomma, il piacere di bere acqua minerale con o senza gas non è proprio economico.
È stato calcolato che costa circa il 5000% in più rispetto all’ottima acqua che sgorga dai nostri rubinetti domestici.
Conviene bere acqua minerale?
I benefici salutistici delle diverse acque minerali sono oggetto di discussioni scientifiche e non si può dire che ci sia ancora una risposta univoca. Il consumatore, per ottenere i migliori benefici, dovrebbe controllare le etichette e anche, seguendo il consiglio del proprio medico, scegliere le acque più adatte alle proprie condizioni di salute.
Articolo realizzato nell’ambito del Progetto RiGenerAzioni Finanziato dal MIMIT D.M. 6/5/2022 art. 5