È tornata a circolare in rete l’immagine di una confezione di agnello IGP di Sardegna, distribuita dalla grande distribuzione organizzata (GDO) e che, da come si legge in etichetta, sembra essere stato allevato in Grecia e macellato in Olanda.
Anche se la notizia era stata già smentita qualche anno fa poiché si tratta di una fake news è ricomparsa nuovamente per cui appare opportuno cercare di capire come sono andate effettivamente le cose.
Inizialmente era stata posta in vendita una confezione con l’agnello IGP sardo che riportava falsamente in etichetta come origine (allevato e macellato) “Grecia”.
Fin da subito il Consorzio di tutela dell’agnello di Sardegna IGP è intervenuto sulla questione, sono stati effettuati i controlli relativi al rispetto delle regole per la produzione e all’autenticità e il prodotto è risultato conforme.
Il Consorzio ha infatti appurato che si era trattato di un errore commesso in fase di etichettatura da parte dell’operatore della grande distribuzione.
Sembrava tutto risolto, ma qualcuno ha pensato bene di manomettere l’etichetta errata andando a modificare il paese di macellazione con Olanda e lasciando invariato il paese di allevamento Grecia, così come il lotto, il peso, la tara e il prezzo.
Trattandosi di un evidente tentativo di ulteriormente screditare l’agnello IGP sardo, il Consorzio ha preso una dura posizione e ha denunciato alle competenti Autorità di controllo e giudiziarie le etichette fake anche perché arrivarono numerose segnalazioni da parte di molti consumatori che si sentivano frodati.
Alla luce di quanto accaduto, è importante evidenziare che le filiere DOP e IGP sono legate a disciplinari di produzione vincolanti e rigorosi che, tra l’altro, rappresentano uno dei fattori costituitivi della loro distintività e tipicità, grazie soprattutto al lavoro costante degli operatori coinvolti nella DOP economy.
In particolare, l’agnello IGP di Sardegna segue anche regole più restrittive poiché l’animale deve essere nato, allevato e macellato in Sardegna e provenire da una pecora autoctona e da un ariete sardo anch’esso.
Attenzione alle etichette
Il fenomeno delle fake news, sempre più diffuso oggi, è lesivo sia per i produttori (in questo caso i pastori sardi) che per i consumatori poiché vengono confusi fino a trovarsi disorientati, il tutto a vantaggio delle vere frodi alimentari come in questo caso.
Le “fake news” di questo tipo possono nascondere delle intenzioni criminali tendenti a ledere l’immagine di prodotti tipici di qualità a favore di alimenti generici di basso valore commerciale e qualche volta addirittura privi delle necessarie garanzie di sicurezza.
I consumatori sono quindi invitati a leggere con attenzione quanto riportato nelle etichette degli alimenti e a segnalare eventuali “anomalie” o incongruenze ai rivenditori o meglio ancora, agli organi di controllo. Ricordiamo a tale proposito che le segnalazioni possono essere fatte anche ai Carabinieri che sono presenti su tutto il territorio.
Approssimandosi il periodo pasquale, in cui si verifica un incremento del consumo di carne di agnello si ricorda che chi desidera acquistare agnello sardo IGP, quindi nato, allevato e macellato in Sardegna, può farlo nella massima tranquillità, rivolgendosi però a strutture di vendita autorizzate e verificando con attenzione l’autenticità delle etichette e del marchio di qualità.
AUTORE: Martina Bernardi