Fino al 1960 la produzione mondiale delle banane avveniva utilizzando le piante del ceppo Gros Michel. Ci fu però la comparsa di una malattia provocata dal fungo microscopico TR1 (Fusarium Oxysporum Race 1) che, a cominciare dai bananeti del centro America, si diffuse in tutto il mondo.
Fortunatamente si scoprì l’esistenza di un ceppo di piante, chiamato Cavendish, resistente al TR1 che ben presto andò a sostituire i banani Gros Michel.
Purtroppo però con gli anni è comparso un nuovo Fusarium TR4 che colpisce i anche i banani Cavendish e che si sta propagando in tutto il mondo.
Per combattere il TR4 bisogna ricorrere a fitofarmaci (pesticidi) e in particolare alle sostanze fungicide che con i loro residui possono compromettere la sicurezza alimentare delle banane.
Un gruppo di ricercatori dell’Università del Queensland ha scoperto un banano selvatico resistente al TR4 ed ha individuato il gene che conferisce a questa pianta l’immunità alla malattia. Con l’ausilio di tecniche di bioingegneria questo gruppo ha inserito il gene nella pianta Cavendish rendendola resistente al fungo TR4.
Si è quindi ottenuta una pianta geneticamente modificata (OGM) che produce delle banane identiche a quelle della pianta convenzionale, ma che può essere coltivata senza che corra il rischio di ammalarsi.
Le ricerche sono state finanziate, oltre che dal Governo australiano, anche da una Società privata.
Le Autorità australiane, dopo avere esaminato e valutato la documentazione scientifica disponibile, hanno espresso un parere favorevole alla coltivazione dei banani OGM e ovviamente alla commercializzazione e al consumo delle banane che si produrranno.
Sono però in corso altri studi per valutare eventuali differenze organolettiche con le banane ottenute dai banani convenzionali.
Quali conseguenze
L’introduzione delle nuove piante di banane OGM potrà consentire di produrre quantità maggiori di banane in tutto il mondo e anche di ridurre sensibilmente il consumo di pesticidi senza rischi per i consumatori.
Anche se il consumatore finale probabilmente non troverà particolari differenze nell’acquisto e nel consumo delle banane OGM, ci saranno coinvolgimenti economici globali molto importanti perché di fatto le nuove piante potrebbero essere protette da brevetto e di fatto gli inventori potranno ricevere importanti benefici economici. D’altra parte per condurre le ricerche scientifiche sono stati investite notevoli risorse finanziarie che debbono essere recuperate e dovranno essere ricavati dei profitti.
E nella UE?
Per quanto riguarda la coltivazione non sembra che ci siano Paesi della UE impegnati significativamente e quindi l’impatto dovrebbe essere modesto se non addirittura nullo.
Le conseguenze riguarderanno con ogni probabilità le importazioni, la distribuzione e il consumo delle banane OGM.
Anche se apparentemente non ci sono differenze significative con le banane “convenzionali”, quelle OGM sono di fatto dei “novel food” e quindi ci dovrà essere una autorizzazione da parte della dell’UE.
La procedura prevede che gli interessati alla commercializzazione delle banane OGM presentino una richiesta alle competenti Autorità comunitarie le quali dovranno chiedere all’EFSA di valutarla ed esprimere una valutazione sulla qualità e la sicurezza.
In una fase successiva ci sarà una discussione che dovrà coinvolgere gli esperti di tutti i Paesi della Ue ed anche il Parlamento Europeo. Se al termine di questo iter si ottiene un parere favorevole l’UE può emanare un Regolamento con cui si autorizza la commercializzazione delle banane OGM nel territorio comunitario.
E i consumatori italiani?
Come detto al momento non ci sono possibilità di introduzione nel mercato nazionale di banane OGM. In futuro però non si può escludere un importante aumento della coltivazione di piante OGM che potranno fornire frutti in abbondanza e di ottima qualità che potrebbero essere commercializzati anche in Italia, ma a condizione che ci sia stata una preventiva valutazione sulla qualità e la sicurezza secondo le modalità sopra indicate.
Quindi per rispondere al quesito del titolo si può dire che forse mangeremo banane OGM, ma soltanto se saremo certi della loro sicurezza.
Questo articolo è stato realizzato nell’ambito del progetto RiGenerAzioni (finanziato dal MIMIT, D.M. 6/5/2022 art.5).
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