Dopo aver parlato dell’acqua e delle differenze fra acqua del rubinetto e acqua minerale, ci concentriamo oggi sulle bevande analcoliche.
Bevande gassate analcoliche
Possiamo dividerle in tre categorie.
La prima è quella delle cole, le spume, i chinotti, le gassose, le cedrate, acque toniche ecc. che sono soluzioni zuccherine aromatizzate e gassate. Alcune contengono principi attivi come la caffeina e/o l’estratto di coca. Il loro valore nutrizionale è rappresentato dallo zucchero la cui presenza è di circa il 10 %.
Esistono poi quelle con succo di agrumi e in particolare le aranciate. Contengono quantità variabili di succo di arancia dal 10 al 20 %. Dobbiamo però ricordare che il succo di arancia contiene circa il 90 % di acqua e il restante circa 10 % è lo zucchero fruttosio. I tanto decantati antiossidanti, sali minerali, vitamine, ecc. in verità non sono poi cosi tanti. Anche per queste bevande il valore nutrizionale è rappresentato dallo zucchero che sommando quello naturale (fruttosio) a quello aggiunto (saccarosio) si aggira intorno al 10 %.
Per ridurre l’assunzione di eccessi di zucchero è sorta la categoria delle bevande “senza” che comunque sono dolci per la presenza dei “dolcificanti” che, come è noto, sono praticamente “acalorici”.
Da un punto di vista nutrizionale non sono molto dissimili alle acque minerali e da quelle aromatizzate, ma richiamano le corrispondenti bevande zuccherate e godono di un buon successo.
Le tre categorie di bevande hanno prezzi molto variabili e vanno da circa 1 euro al litro fino a 4 euro e oltre Quelle a prezzo inferiore sono generalmente di “marche” meno conosciute.
Effetti sull’ambiente
Un serio problema sono le bottiglie. Quelle di vetro sono più facilmente riutilizzabili e sono in gran parte riciclate. Quelle di plastica, che sembrano essere la maggioranza, al momento, almeno nel nostro Paese, presentano maggiori problemi per il riciclo.
Il trasporto delle bottiglie avviene spesso su “gomma” con l’emissione di anidride carbonica potenzialmente dannosa per l’ambiente.
Le conseguenze per l’ambiente dell’acqua di rubinetto sono invece modeste.
Cosa bere.
Se vogliamo dissetarci nel modo più semplice, l’acqua di rubinetto è la scelta più economica e anche salutare. Quella “minerale” è altrettanto salutare, maggiormente gradevole ma più costosa.
Le bevande non alcoliche che sono prevalentemente gassate, sono più gustose, ma nascondono l’insidia dello zucchero. In quelle “senza zucchero” ci sono gli edulcoranti privi di valore nutrizionale. Queste bevande sono accomunate dal prezzo piuttosto elevato.
In conclusione se vogliamo dissetarci la scelta migliore è l’acqua che sgorga dai nostri rubinetti. Se ci troviamo per strada andiamo a cercare le fontane pubbliche che a Roma si chiamano “nasoni”.
Se vi trovate a Roma potreste trovare qualcuno che vi invita a bere a una fontana e vi dice “ar nasone offro io” in quanto non costa niente.