Colesterolo alto: statine, riso rosso fermentato e bergamotto per ridurlo?

Agostino Macrì
11 Ottobre 2021
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Il colesterolo è una sostanza lipidica presente nel nostro organismo ed ha compiti molto importanti nella regolazione di vari processi metabolici. Esiste nella forma “buona” (HDL – High Density Lipid) e nella forma “cattiva” (LDL – Low Density Lipid). Quest’ultima, se presente in eccesso può avere effetti negativi di cui il principale è la formazione di “placche aterosclerotiche” nella parete interna delle arterie. Il livello di colesterolo può essere mantenuto sotto controllo con un’alimentazione equilibrata, evitando fumo e alcol e facendo attività fisica costante.

In soccorso alle persone affette da ipercolesterolemia (vale a dire con livelli di colesterolo alto nel sangue) ci sono le “statine” che sono dei farmaci in grado di inibire la produzione di colesterolo che avviene nel fegato. Queste sostanze possono però dare degli effetti collaterali per cui è opportuno che siano utilizzate sotto controllo medico.

 

Il riso rosso fermentato riduce il colesterolo alto?

Dalla fermentazione del riso rosso con il fungo Monascus purpurens; si ottengono numerose sostanze tra cui la “monacolina K”; essa ha una struttura chimica identica alla statina “lovostatina” ed ha le stesse proprietà per ridurre la colesterolemia. Peraltro essendo più facilmente “biodisponibile”, a parità di dosaggio ha una maggiore efficacia.

In commercio esistono diversi integratori a base di riso rosso fermentato che si utilizzano sia per le proprietà nutrizionali dovute a micronutrienti in esso presenti quali vitamine e antiossidanti, sia per l’attività farmacologica della monacolina.

Nel 2017 l’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato i risultati di uno studio relativo alla segnalazione di effetti avversi dei farmaci; su 1261 segnalazioni pervenute  dal 2002 al 2015,  52 erano correlate al consumo di integratori a base di riso rosso fermentato.

Le reazioni avverse causate dal riso rosso hanno riguardato il sistema muscolo-scheletrico, quello nervoso, il fegato, il tratto digerente, la pelle e tessuti sottocutanei.

L’Autorità Alimentare Europea (EFSA) ha esaminato la letteratura scientifica disponibile ed è giunta alla conclusione che gli integratori a base di riso rosso fermentato contenenti monocolina K possiedono le stesse proprietà farmacologiche delle statine e possono dare gli stesi effetti collaterali. Ha quindi stimato che la quantità di monocolina K assunta con gli integratori non debba superare la dose di 3 mg al giorno.

 

Bergamotto contro il colesterolo alto?

Il bergamotto è un agrume che in Italia è coltivato soltanto in Calabria. E’ sfruttato per la produzione di un olio essenziale ampiamente utilizzato dall’industria cosmetica per la produzione di profumi.

Ricerche relativamente recenti hanno permesso di scoprire che il bergamotto è ricchissimo di sostanze antiossidanti (circa 250 bioflavonoidi) tra cui l’Esperidina e la Naringina che con un meccanismo di azione simile alle statine, inibiscono la sintesi del colesterolo e pertanto sono in grado di ridurre il livello ematico di colesterolo.

Altre azioni importanti riguardano la capacità di ridurre la sintesi epatica dei trigliceridi e ha anche un’attività ipoglicemizzante. Anche se alcuni già definiscono il bergamotto come “salva cuore” e che le informazioni scientifiche disponibili siano promettenti, bisogna aspettare altri studi clinici che ne  confermino gli effetti benefici e ne consentano una utilizzazione su scala più ampia.

Si segnala che in commercio sono comunque già disponibili degli integratori a base di bergamotto registrati dal Ministero della Salute.

 

Considerazioni finali.

Sono molte le persone che hanno livelli ematici di colesterolo elevati e che prudenzialmente dovrebbero cercare di ridurli.  Un buon metodo è di condurre uno stile di vita “salubre” con una dieta sobria ed equilibrata accompagnata da un esercizio fisico costante.

L’uso di statine o di prodotti a base di riso rosso fermentato è di grande aiuto ma può comportare degli effetti collaterali per cui è necessario un controllo “medico” anche per gli integratori che sono di libera vendita.

Il bergamotto potrebbe essere una valida alternativa, ma per essere certi della sua efficacia per ridurre il colesterolo è necessario che ci siano delle sperimentazioni cliniche che confermino i dati già esistenti.

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