Come difendersi dalle “irregolarità” degli alimenti

Agostino Macrì
19 Marzo 2014
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L’UNC riceve un rilevante numero di segnalazioni che riguardano difetti, contaminazioni, errori nell’etichettatura, cattivo stato di conservazione, ecc. nei prodotti alimentari. In alcuni casi vengono anche segnalate malattie o disturbi vari contratti a seguito del consumo degli alimenti. Considerando la frequenza delle segnalazioni è opportuno definire, almeno nelle linee generali, quelle che possono essere le misure da intraprendere per tutelare i propri interessi e, soprattutto, la propria salute quando ci si trova di fronte a un “incidente”.   Incidenti e possibili cause:
  • alimenti deteriorati con evidenti alterazioni e/o che emanano cattivi odori
Sono generalmente causate da un cattivo stato di conservazione dipendenti nella maggior parte dei casi dai rivenditori. Normalmente questi ultimi acquistano prodotti in ottimo stato di conservazione calcolando di poterli rivendere prima che deperiscano (frutta, verdura, pesce, ecc.) o che vada a scadere la data riportata in etichetta (salumi, formaggi, prodotti da forno, ecc.); può però accadere che si verifichino danni agli impianti frigoriferi o che le vendite siano inferiori alle aspettative e quindi i prodotti deperiscano. Può anche accadere che al rivenditore si presenti l’occasione di acquistare a basso prezzo merci prossime a deteriorarsi che può offrire ai propri clienti sotto forma di offerte speciali: questo tipo di alimenti sono al limite della commestibilità e bisognerebbe evitare di acquistarli.  
  • Alimenti che possono trarre in inganno e all’acquisto si presentano in ottime condizioni
Ad esempio la frutta e la verdura sono “spruzzate” con acqua, i salumi vengono affettati e messi in confezioni sotto vuoto, i formaggi sono porzionati eliminando parti deteriorate, ecc. Si tratta di operazioni di “tolettatura” di cui è difficile accorgersi al momento dell’acquisto, ma che divengono evidenti al momento del consumo. Particolarmente pericoloso è l’acquisto di prodotti ittici anche parzialmente deteriorati in quanto potrebbero contenere istamina che può arrecare gravi danni alle persone sensibili alla sostanza.  
  • Prodotti trasformati di origine industriale
La produzione degli alimenti deve avvenire rispettando rigorosi disciplinari di produzione e le aziende hanno la responsabilità di garantire le qualità e la sicurezza dei loro prodotti. Generalmente i controlli sono accurati e vanno dalla verifica delle materie prime sino a quella del prodotto finito prima di essere messo in vendita. Per le aziende la segnalazione di incidenti può essere utile per attuare misure correttive nel loro sistema di produzione. Può comunque capitare la presenza di corpi estranei che possono entrare nella catena produttiva in modo imprevisto o per pura casualità. Nelle paste alimentari secche, ad esempio, possono comparire delle “farfalline”: si tratta del Tenebrio molitor, un piccolo parassita del frumento che alle volte resiste ai trattamenti termici e, con il tempo, si sviluppa ed infesta la pasta. Il confezionamento degli alimenti avviene meccanicamente ed esistono sistemi di rilevazione che scartano eventuali confezioni difettose. Dalle segnalazioni pervenute all’UNC risulta che alle volte vengono vendute bottiglie o scatole non interamente riempite.  
  • Prodotti trasformati artigianalmente e cibi da “gastronomia”
Le aziende artigianali che producono questi alimenti hanno l’obbligo di seguire i manuali HACCP (in pratica tenere sotto controllo i punti critici dove potrebbero verificarsi danni all’alimento): si tratta di un’attività molto onerosa a cui gli operatori sono chiamati. Indipendentemente dalle norme di legge è però molto importante l’esperienza e la capacità dei singoli produttori che, avendo spesso un rapporto diretto con i clienti, sono molto attenti ad evitare di mettere in vendita alimenti non sicuri e di bassa qualità.   Come comportarsi al momento dell’acquisto:
  • controllare la qualità di quello che si intende acquistare ed evitare ovviamente i prodotti palesemente danneggiati (frutta ammaccata, verdura appassita, scatole rotte, barattoli e/o confezioni con tappi rigonfi, ecc.);
  • controllare la data di scadenza e in particolare se è tassativa (da consumare entro…) oppure è indicativa (da consumare preferibilmente entro…): se si dovessero riscontrare anomalie in questo caso o nel punto precedente è opportuno segnalarle al rivenditore;
  • esigere lo scontrino in cui deve essere riportata la data di acquisto. Lo scontrino deve essere conservato perché in caso di successive controversie è il documento più importante da esibire;
  • nel trasporto dal negozio a casa degli alimenti conservati al freddo (refrigerati, congelati, surgelati) è opportuno utilizzare le borse termiche per evitare sbalzi termici.
  Cosa fare se al momento del consumo si riscontrano irregolarità e/o si subiscono danni:
  • nel caso di irregolarità che non hanno conseguenze sulla salute la prima cosa da farsi è quella di rivolgersi al rivenditore segnalandogli quanto riscontrato e mostrando il prodotto irregolare con la copia del relativo scontrino di acquisto. Nella maggior parte dei casi il problema si risolve bonariamente in quanto il rivenditore può rifarsi su chi gli ha fornito il prodotto. In caso dovessero sorgere delle controversie può essere richiesto semplicemente l’intervento della Polizia locale che potrà anche comminare le sanzioni previste dalla Legge. Nei casi più complessi ci si può rivolgere al “Servizio Repressioni Frodi” o al Corpo Forestale dello Stato che hanno la responsabilità della tutela della qualità degli alimenti;
  • nei casi invece in cui il consumo di alimenti provochi danni alla salute (tossinfezioni alimentari, forme allergiche da istamina, rottura di denti da corpi estranei, ecc.) la situazione è ovviamente più grave e complessa. La prima cosa da fare è quella di ricorrere al più presto possibile alle cure mediche richiedendo una certificazione di quello che è stato riscontrato. Contestualmente deve essere informata la ASL territorialmente competente a cui dovrebbe essere consegnato l’alimento in questione o quello che ne è eventualmente rimasto per effettuare gli accertamenti del caso. In alternativa si può richiedere un intervento dei NAS. Anche in questi casi lo scontrino di acquisto è importante per dimostrare la provenienza dell’alimento. Quando ci sono danni alla salute non è consigliabile cercare soltanto una soluzione bonaria con il rivenditore anche perché le malattie provocate potrebbero dipendere da varie cause; soltanto le Autorità Sanitarie hanno le capacità e le competenze per risalire alla fonte del danno ed anche di eliminarla.
  Conclusioni La sicurezza chimica, fisica, microbiologica e nutrizionale è il requisito fondamentale che devono possedere tutti gli alimenti e che deve essere distinto dagli aspetti organolettici e merceologici. Non sono però rari i casi in cui alimenti di scarsa qualità merceologica e/o organolettica siano anche potenzialmente pericolosi. Per la loro tranquillità i cittadini dovrebbero rivolgersi esclusivamente a rivenditori legalmente autorizzati e anche fare molta attenzione a quello che acquistano. Devono essere anche consapevoli che esiste un sistema di tutela dei loro interessi e della loro salute a cui possono rivolgersi con fiducia. In caso di problemi è quindi possibile contattare le varie Autorità Sanitarie. Ecco i recapiti:
  • elenco ASL Aziende Sanitarie Locali italiane:
http://www.asso-onlus.it/asl_italiane.htm
  • sito Comando dei Carabinieri per la tutela della salute:
http://www.carabinieri.it/internet/cittadino/informazioni/tutela/salute/01_nas.htm
  • elenco dei Comandi Provinciali del Corpo Forestale dello Stato:
http://www3.corpoforestale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/963
  • elenco degli Uffici periferici repressione frodi alimentari del Ministero Politiche Agricole e Forestali:
http://www.tecnicidellaprevenzione.com/notiziario/repressione%20frodi.htm
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