L’Assica (Associazione Industriali della Carni e dei Salumi) e l’Unaitalia (Unione Nazionale Filiere Agroalimentari Carni e Uova) hanno richiesto al Censis (Istituto di ricerche socio-economico che conduce anche indagini sui comportamenti della popolazione) di analizzare i comportamenti dei consumatori italiani in merito al consumo di carne.
Cosa è emerso dall’analisi
Il lavoro svolto dal Censis ha consentito di evidenziare:
- Il 96,5 % degli italiani consuma la carne regolarmente (45,9 % ) o saltuariamente (50,6 %)
- Il 82,5 % ritiene che una quantità appropriata di carne bianca e/o rossa sia una componente fondamentale di una corretta dieta. Il restante 17,5 % non pensa che la carne sia importante nella dieta.
- Nel corso degli anni la quantità di grasso della carne è diminuita. Il 58,8 % ne è a conoscenza; il 41,2% non conosce questo miglioramento nutrizionale.
- Il 79,9 % degli italiani sa che i “surrogati” vegetali (polpette, bistecche ecc. di soia o altri vegetali ) non hanno niente a che vedere con la carne. Il restante 20,1 % pensa che non ci siano differenze.
- Il 83,9 % non vorrebbe mangiare alimenti a base di insetti; Il 16,1 % mangerebbe gli insetti.
- Il 85,6% non gradisce la carne sintetica che invece verrebbe accettata dal 14,4 %. In ogni caso il 93,4 % vorrebbe che in etichetta fosse specificata l’origine naturale o sintetica della carne.
- Il 94,1 % degli italiani vuole conoscere l’origine della carne e lo stato di benessere degli animali allevati. Queste informazioni non sono importanti per il 5,9 % degli intervistati.
- Il 52.6 % si è reso conto di avere ricevuto informazioni sbagliate sul cibo. Al contrario il 47,4 % non si è accorto di essere stato disinformato.
- Le informazioni negative sulla carne influenzano le scelte del 35,1 % degli italiani. Il 64,9 % non viene influenzato.
- Il 75,3 % è preoccupato della possibilità di nuove emergenze come il Covid 19
- Per quanto riguarda la sostenibilità c’è maggiore preoccupazione per quella economica (67,9 %) rispetto a quella ambientale (32,1 %)
- Infine oltre il 90 % è favorevole all’economia circolare purché comporti un effettivo risparmio.
Italiani onnivori
Dai risultati ottenuti dall’indagine appare evidente che la quasi totalità degli italiani è onnivora e che si rende conto dalla necessità di consumare la carne. I tentativi dei vegani e dei vegetariani di convincere i cittadini italiani di eliminare la carne dalla loro dieta non sembra che abbiano avuto molto successo.
Il suo valore nutrizionale è riconosciuto dalle persone di tutte le età, le informazioni allarmistiche sui presunti pericoli non sembrano incidere in modo significativo sui consumi.
I prodotti “alternativi” alla carne non riscuotono molto successo. Si ha l’impressione che non molti sanno che gli insetti e la carne “sintetica” hanno un valore nutrizionale analogo a quello della carne “normale”; anche le informazioni sul differente valore nutrizionali dei “surrogati” vegetali (bistecche, hamburger ecc. di soia, frumento e altri vegetali) sono piuttosto carenti.
Sembra esserci quindi una avversione “ideologica” agli insetti e la carne sintetica e una sorta di acquiescenza per i surrogati vegetali dei quali non sempre ci si rende conto del differente valore nutrizionale.
L’interesse per l’origine della carne
Il diffuso interesse a conoscere l’origine della carne e lo stato di benessere degli animali allevati è una esigenza maturata probabilmente a seguito delle tante campagne che hanno evidenziato situazioni critiche in alcuni allevamenti e anche dalle conseguenti rassicuranti smentite da parte degli allevatori.
L’importanza della sostenibilità
Il rispetto della sostenibilità delle produzioni alimentari è un argomento che interessa gli intervistati che però sembrano maggiormente interessati agli aspetti economici rispetto a quelli ambientali.
L’epidemia del Covid ha sicuramente lasciato il segno e sono in molti a temere la possibilità che in futuro possano verificarsi avvenimenti analoghi.
L’indagine del Censis sembra dimostrare che gli italiani ritengono necessario il consumo della carne e dei suoi derivati, ma senza eccedere. Infatti circa la metà degli intervistati consuma la carne in modo saltuario. L’introduzione di nuovi alimenti, come pure i “surrogati” vegetali, al momento attuale non godono di molti favori.
L’influenza dei media
I “messaggi” negativi sulla carne, provenienti dai media non sembrano influenzare in modo marcato i comportamenti alimentari degli italiani; forse ci si rende conto dei grandi interessi che si nascondono dietro le produzioni alimentari e che l’obiettivo finale è quello di “catturare” la fiducia dei consumatori anche se spesso a scapito del loro “portafoglio” e, purtroppo, della loro salute.