Il miele è un alimento che le api producono a partire dal nettare presente nei fiori oppure da secrezioni di insetti che si trovano sulle foglie (miele di melata). Il nettare o le secrezioni sono depositate nell’interno degli alveari dove sono elaborate e trasformate nel miele che conosciamo. Le caratteristiche del miele differiscono in modo significativo in funzione dell’ambiente in cui vivono le api e soprattutto il tipo di fiori da cui prelevano il nettare.
E’ costituito soprattutto da zuccheri la cui concentrazione può variare dal circa il 70 % al 80 %, in funzione della quantità di acqua che si aggira intorno al 20 %.
Gli zuccheri sono prevalentemente il fruttosio e il glucosio; è presente circa 1 % di proteine. Ci sono poi acidi altri zuccheri, acidi organici, vitamine, sali minerali che rendono il miele un prezioso alimento non soltanto perché dolcificante, ma anche con ottimo valore nutrizionale e alcune proprietà benefiche come ad esempio una blanda attività antimicrobica.
Il consumo di miele in Italia si aggira intorno ai 500 grammi a persona all’anno. Purtroppo la produzione nazionale di miele è insufficiente a coprire i nostri fabbisogni e siamo costretti ad importarne notevoli quantità. Si stima che poco meno della metà del miele che consumiamo sia importato da Paesi come la Cina e la Turchia; questi ultimi essendo Paesi extracomunitari seguono regole meno rigorose di quelle vigenti nell’Unione Europea e le contraffazioni non sono rare.
Ovviamente non si può escludere a priori che il miele prodotto nell’interno dell’Unione Europea sia esente dal pericolo di contraffazioni.
Vediamo quali sono.
Contraffazioni
Le più marchiane sono quelle di aggiungere al miele degli zuccheri “esogeni” presenti in “sciroppi” zuccherini ricavati dal mais, dalla barbabietola, la canna da zucchero.
Lo sciroppo di mais si ricava facendo “digerire” l’amido con enzimi amilolitici che lo trasformano in zuccheri; da questo processo si ottiene un liquido molto denso ricco di zuccheri. Gli sciroppi di barbabietola e di canna (meglio conosciuti come “melasse”) sono dei sottoprodotti della produzione degli zuccheri. La consistenza degli “sciroppi” e relativamente simile a quella del miele. Miscelandoli adeguatamente con il miele “autentico” e magari aggiungendo sostanze aromatiche e altri additivi alimentari si possono ottenere dei prodotti molto simili al miele “vero”, ma di qualità decisamente inferiore.
Ovviamente si tratta di prodotti che hanno una composizione molto varia anche se il valore nutrizionale è molto simile e non sembrano esserci pericoli significativi per chi li consuma. Possono esserci differenze organolettiche che il consumatore può apprezzare sia mangiando il miele, sia osservando le confezioni in cui si possono difetti di consistenza, stratificazioni anomale, ecc.
Gran parte del miele viene utilizzato come ingrediente per la preparazione di altri alimenti “dolci” artigianali o industriali; in questi casi eventuali “difetti” organolettici sono mascherati dai processi produttivi e da altri ingredienti.
Le indagini analitiche per scoprire queste contraffazioni sono piuttosto complesse ed ostacolate dall’abilità dei contraffattori di fare delle miscele zuccherine quanto più simili al miele “genuino”
Una seconda contraffazione è quella operata dagli apicoltori che pongono vicino agli alveari delle soluzioni zuccherine a disposizione delle api; si tratta di una fonte che non richiede spostamenti anche lunghi verso i fiori per raccogliere il nettare. Anche se lo zucchero assunto va incontro agli stessi processi di trasformazione del nettare, il miele che si ottiene risulta carente delle sostanze naturalmente presenti nei fiori. A risentirne è il valore nutrizionale del miele cosi contraffatto e, soprattutto la perdita di alcune attività benefiche.
Mieli monofloreali
In commercio troviamo mieli ottenuti dai fiori di una sola pianta come acacia, castagno, agrumi, tiglio, erba medica oltre al classico “millefiori” che le api ricavano da tutti i fiori che visitano. La produzione dei mieli monofloreali è legata al periodo di fioritura delle piante. Ad esempio il miele di castagno si raccoglie tra aprile e ottobre e ovviamente soltanto nelle zone dove le piante di castagno sono predominanti. Si tratta di produzioni limitate e specializzate e se vengono fatte delle contraffazioni è piuttosto complicato riuscire a scoprire se si tratta effettivamente di un miele monofloreale o meno. Tra l’altro le api vanno su tutti i fiori che trovano e se insieme al castagno sono presenti altre piante è difficile avere un miele rigorosamente monofloreale. In pratica bisogna affidarsi alla serietà dei produttori.
Mieli biologici e tipici
Per miele biologico si intende quello ottenuto in zone in cui non sono impiegati fitofarmaci nelle colture vegetali e che negli alveari non viene fatto uso di farmaci veterinari. La garanzia viene data dal “bollino” che troviamo sui vasetti e che viene rilasciato da un ente di certificazione.
I mieli tipici e in particolare i DOP, sono un numero limitati e la loro genuinità viene certificata dai consorzi di produzione e anche in questo ci sono i “bollini” apposti sui vasetti.
I mieli tipici e biologici generalmente hanno un costo più elevato per fare fronte alle maggiori spese che i produttori affrontano per i controlli. Bisogna diffidare dai mieli venduti per biologici o tipici privi dei “bollini” delle certificazioni.
Conclusioni
Il principale pericolo della contraffazione del miele riguarda l’aggiunta dello sciroppo di zucchero al miele. Viene generalmente fatta da operatori che manipolano il miele. Altra contraffazione riguarda la “somministrazione” di zucchero alle api da parte degli apicoltori. Si tratta di azioni illecite che interessano in modo particolare il miele di importazione da paesi extracomunitari dove è difficile fare dei controlli alla produzione.
Nei mieli nazionali le contraffazioni possibili riguardano soprattutto aspetti qualitativi ed in particolare la loro origine botanica; si tratta però di infrazioni che possiamo definire marginali e che non sempre sono facilmente individuabili.
Le contraffazioni del miele raramente comportano pericoli per la salute; le conseguenze sono soprattutto economiche per i cittadini che corrono il rischio di pagare prezzi elevati per mieli di modesta qualità.