In molti supermercati è possibile acquistare alcuni tipi di pane ed in particolare la “baguette” calda e croccante appena sfornata. A monte di questo pane c’è una lavorazione industriale che prepara l’impasto, lo fa lievitare, gli dà una forma e lo sottopone ad una breve cottura. Questo prodotto viene quindi congelato e, mantenendo la catena del freddo, viene consegnato agli esercizi commerciali che provvedono a terminare la cottura ed alla vendita al dettaglio.
Si tratta di una alternativa al pane fresco e, nonostante i limiti rappresentati dal rapido decadimento delle qualità organolettiche e dalla impossibilità di una conservazione prolungata nel tempo, trova un ottimo successo commerciale ed ha quindi facilitato lo sviluppo di aziende che si dedicano alla produzione del pane “precotto”.
Oltre ad alcune aziende italiane, ne sono sorte altre in paesi comunitari dell’Est europeo (in particolare della Romania), che hanno occupato spazi significativi nel mercato italiano. Il loro successo è dovuto soprattutto al basso costo della manodopera che si traduce in un prezzo più basso del prodotto finito.
Trattandosi di un prodotto venduto allo stato sfuso è praticamente impossibile poter avere una etichetta per il singolo pezzo. Tuttavia il consumatore, anche se con qualche difficoltà, ha la possibilità di verificare la composizione e l’origine di questo tipo di pane. I pezzi congelati vengono generalmente consegnati ai negozi che dovranno cuocerli e venderli, in scatoloni di cartone, che hanno una etichetta su cui c’è scritta la composizione del pane, il nome del produttore ed il paese d’origine.
In alcuni esercizi commerciali questa etichetta viene affissa in modo visibile sui banconi di vendita, in altri viene posta in un classificatore accessibile a tutti insieme ad altre etichette. Ci sono però anche esercizi commerciali in cui bisogna insistere un po’ per riuscire ad ottenere le informazioni. Dalla lettura della etichetta si potrà scoprire che nel pane precotto sono presenti degli additivi denominati con la sigla E seguita da un numero. Se si approfondisce il significato del numero si scoprirà che si tratta di additivi ritenuti molto sicuri come ad esempio l’acido ascorbico.
La sicurezza del pane precotto è garantita dal fatto che nell’Unione Europea la produzione degli alimenti deve avvenire nel rispetto di norme igieniche molto rigorose che prevedono sistemi di autocontrollo da parte delle singole aziende ed anche da controlli pubblici da parte delle autorità sanitarie. Si segnala l’opportunità di consumare entro poco tempo dall’acquisto questo tipo di pane e, comunque, di non ricongelarlo.
Roma, 7 dicembre 2011