Il nostro Paese ha segnalato al Sistema di Allerta Europeo (RASFF), la presenza sul mercato di cozze contaminate con una tossina in grado di colpire il sistema nervoso e provocare delle paresi più o meno gravi. L’acronimo di questa tossina è PSP, ovvero Paralytic Shellfish Poisoning che tradotto nel nostro idioma più o meno sarebbe “veleno paralitico dei molluschi bivalvi”.
Perché le cozze possono diventare “velenose”.
Tutto dipende dal fatto che in particolari condizioni ambientali, si sviluppano alcune microalghe in grado di produrre delle sostanze tossiche naturali. I molluschi si nutrono delle parti solide contenute nell’acqua che filtrano e quindi trattengono le alghe; di conseguenza le tossine in esse contenute si diffondono nei tessuti degli animali.
Si conoscono diverse tossine e tra queste anche le PSP di cui la più nota è la Saxitossina.
Questa tossina non crea nessun problema ai molluschi, ma può essere pericolosa per chi li mangia.
Pericoli per i consumatori.
La sostanza è termostabile, ovvero resiste ai processi di cottura e, se viene assunta per via alimentare può “attaccare” il sistema nervoso e provocare alcune lesioni come un semplice formicolio intorno alle labbra che lentamente si estende sotto forma di paraestesia intorno al collo. Possono essere anche interessati i nervi dei muscoli scheletrici provocando un senso di spossatezza e di “leggerezza”. I casi più gravi e fortunatamente piuttosto rari, si hanno quando sono colpiti i nervi che regolano la respirazione. L’intossicazione è di tipo reversibile e decorre in modo benigno; fortunatamente i casi letali sono rari e limitati a quando si assumono quantità importanti di tossina con la conseguente paralisi dei muscoli “respiratori”.
Un aspetto da non sottovalutare è che i molluschi contaminati da un punto di vista organolettico, non presentano nessun segno di alterazione e quindi si possono confondere con molluschi sani.
Ricordiamo che oltre alle cozze anche gli altri molluschi (vongole, ostriche, ecc.) possono essere contaminati.
I controlli.
Gran parte dei molluschi in commercio è prodotta in allevamenti dove la qualità delle acque, la presenza di eventuali contaminanti chimici e/o microbiologica è costantemente monitorata per garantire la sicurezza degli alimenti prodotti. I molluschi immessi in commercio sono controllati anche dalle strutture pubbliche e, come avvenuto di recente, le partite sospette sono immediatamente ritirate dal commercio e anche segnalate al RASFF per evitare qualsiasi pericolo ai cittadini.
Cosa dobbiamo fare per tutelare la nostra salute.
Attraverso internet possiamo accedere con grande facilità al sito del Ministero della Salute e a quello del RASFF dove troviamo quotidianamente tutte le segnalazioni di alimenti potenzialmente pericolosi e quindi tolti dal commercio. Facciamo attenzione alle informazioni che ci arrivano dai “media” che spesso ci segnalano i pericoli tralasciando di dire che i problemi sono stati già risolti.
Nel caso delle cozze sopra menzionato è altamente improbabile che ce ne siano di pericolose in commercio. E’ però importante rivolgersi a venditori “legali” e fare attenzione ai molluschi che “peschiamo” in natura dove, anche se può sembrare paradossale, si possono trovare i pericoli più seri.