Nelle ultime settimane il Ministero della Salute, a seguito di segnalazioni provenienti dall’Istituto Superiore di Sanità sulla correlazione tra assunzione di integratori a base di curcuma e comparsa di intossicazioni epatiche acute, ha provveduto a far ritirare dal commercio i prodotti sospetti. La notizia è rimbalzata sui media e sul web suscitando preoccupazioni anche in molti cittadini che utilizzano la curcuma per condire i cibi come, magari, il pollo al “curry”.
Cos’è la curcuma e come si usa in cucina
Si tratta di una “spezia”, il cui principio attivo è la “curcumina”, che si ottiene dalla bollitura, essiccazione e riduzione in polvere dei “rizomi” (impropriamente chiamati radici) della omonima pianta “indigena” dell’Asia meridionale. Tale spezia è un ingrediente primario della cucina indiana e pakistana sia per dare piccantezza al cibo, sia perché conferisce un colore giallo alle pietanze. La Legislazione europea e di conseguenza quella italiana considerano la curcumina un additivo colorante classificato con la sigla E100.
Altri usi
La medicina tradizionale indiana attribuisce alla curcuma proprietà antiossidanti, antinfiammatorie, antinfettive, protettrici delle funzioni epatiche, di quelle cardiache, antiartritiche e anche antitumorali.
E’ importante anche per la medicina tradizionale cinese che la utilizza per favorire i processi digestivi.
In pratica quindi la curcuma si presenta come un prodotto dalle molteplici proprietà farmacologiche e il suo utilizzo potrebbe rientrare nella categoria dei farmaci.
Valutazioni da parte dell’EFSA
L’EFSA (Agenzia per la sicurezza alimentare dell’Unione Europea) è stata incaricata di valutare la sicurezza della curcumina come additivo alimentare. L’attenzione è stata dedicata alla esposizione da parte dei bambini da uno a dieci anni e per questa categoria di persone è stata fissata una dose accettabile giornaliera fino a 3 mg per kg di peso corporeo. In pratica un bambino di 10 kg non dovrebbe superare i 30 mg al giorno. Non sono state fornite indicazioni sui livelli di assunzioni “accettabili” da parte degli adulti. Sono state comunque condotte indagini sui consumi medi di curcumina come additivo alimentare e non sono state individuate situazioni di pericolo.
L’EFSA è stata anche chiamata a esprimere un parere sui possibili effetti positivi dell’assunzione alimentare di curcumina su persone affette da infiammazioni articolari. Gli esperti che hanno esaminato la documentazione hanno ritenuto i dati scientifici insufficienti per dimostrare la reale efficacia della curcumina per via alimentare nel contrastare questo tipo di malattie.
Integratori alimentari con corcumina
In commercio sono disponibili numerosi integratori alimentari contenenti curcumina spesso associata ad altri principi attivi, il cui consumo dovrebbe essere in grado di aiutare a migliorare il nostro stato di benessere.
Le indicazioni riportate nelle etichette dei vari integratori mettono in evidenza importanti proprietà che vanno dalla “regolazione” delle funzioni digestive, al miglioramento delle attività cardiache; dalla funzione antiossidante all’effetto dimagrante.
Leggendo la composizione si può osservare che la curcumina è presente a concentrazioni che sono dell’ordine di grandezza anche di diverse centinaia di milligrammi per compressa. In alcuni casi si suggerisce di consumare più compresse al giorno,
Come accennato l’EFSA ha stabilito una dose accettabile giornaliera per i bambini di 3 mg/kg di peso corporeo. Molti degli integratori con corcumina in commercio non dovrebbero quindi essere somministrati ai bambini e, forse, gli adulti dovrebbero assumerli in modo prudenziale leggendo prima la composizione.
Conclusioni
Si può concludere che l’uso della curcuma in cucina come condimento dei nostri cibi non comporta problemi per la nostra salute. Per quanto riguarda i vari integratori a base di curcumina è bene seguire le informazioni del Ministero della Salute sospendendo ovviamente l’uso di quelli che sono stati sospettati di essere pericolosi.