Dieta al lampone
Il sovrappeso e l’obesità sono problemi per molte persone. Anche se la soluzione nella maggior parte dei casi potrebbe essere di estrema semplicità ingerendo una minore quantità di calorie e facendo del movimento fisico, vengono proposti con una frequenza notevole, metodi per dimagrire in brevi tempi senza nessun “sacrificio”.
Una delle ultime proposte è rappresentata da pillole che contengono il “Raspberry Ketone”, ovvero, secondo quanto descritto nel sito web dedicato, una sostanza naturale estratta dal lampone. Si dice addirittura che in una capsula è contenuta una quantità di principio attivo che si trova in 40 kg di lamponi. Considerando che il solo costo dei lamponi anche all’ingrosso non dovrebbe essere inferiore ad almeno un euro al Kg, non sarebbe facile capire come mai una capsula costa circa 50 centesimi. L’arcano è spiegato (anche se bisogna leggere bene e per intero quello che c’è scritto nel sito) dal fatto che fortunatamente in laboratorio sono riusciti ad ottenere la sostanza contenuta naturalmente nel lampone. Quindi una prima conclusione che si può trarre è che non si tratta di una sostanza naturale, ma di sintesi.
Il sito è ben costruito e contiene anche un filmato in cui il famoso dr. Oz colloquia con una dottoressa illustrando con un mare di chiacchiere le miracolose proprietà dimagranti delle pillole che in pratica “scioglierebbero” il grasso dei tessuti con meccanismi non facilmente comprensibili ai comuni mortali.
Ci sono anche le consuete foto di donne che da grasse e poco fascinose divengono splendide ragazze immortalate nell’ovvio costume da bagno per esaltarne le perfette forme anatomiche. Considerando che le immagini sono di donne si potrebbe pensare che le capsule funzionino soltanto per il gentil sesso e questa considerazione potrebbe indurre gli uomini a non farne ricorso.
I mezzi di comunicazione odierni consentono una rapida diffusione delle informazioni, vere o menzognere che esse siano. In molti casi, compreso quello in questione, sostituiscono egregiamente i vecchi imbonitori delle fiere di paese. I vecchi imbonitori però rischiavano in proprio perché si trovavano direttamente a contatto con il cliente e non potevano barare oltre un certo limite.
Con il mercato elettronico tutto diviene più sfuggente e una volta subito l’inganno è difficile poter risalire al colpevole.
Ritornando alle “miracolose” capsule al lampone dobbiamo rilevare che si tratta di un prodotto di cui viene approssimativamente descritta la composizione e si deve legittimamente sospettare la presenza di farmaci anoressizzanti e/o ripartitori di energia come i beta agonisti. Non si può escludere che ci siano dei principi attivi che agiscono in modo sinergico per ridurre il peso corporeo.
Non si tratterebbe quindi di un aiuto “naturale”, ma di un vero e proprio trattamento terapeutico che richiede un’assistenza medica per evitare il verificarsi di pericolosi effetti collaterali che vanno da comportamenti alimentari anomali (anoressia) a disturbi cardiorespiratori. Non a caso infatti ci sono avvertenze di non somministrare le “capsule” ad alcuni soggetti sensibili come bambini e donne in gravidanza.
Vale la pena di segnalare che nel nostro Paese prodotti del genere possono essere messi in vendita soltanto se esiste una preventiva registrazione da parte del Ministero della Salute. In pratica chi intende mettere in commercio un determinato prodotto deve preparare una documentazione scientifica contenente informazioni dettagliate sulla sua efficacia e sicurezza che viene valutata da una commissione scientifica; soltanto se la commissione esprime un parere favorevole il Ministero ne consente la vendita imponendo l’apposizione di etichette in cui la composizione viene accuratamente descritta.
La stessa vendita può avvenire soltanto attraverso canali commerciali legali e riconosciuti in modo da conferire la massima sicurezza ai cittadini ed anche di poter risalire fino all’azienda produttrice nel caso si verifichino degli inconvenienti.
Per il “Raspberry Ketone” non si hanno informazioni se ci sia stata o meno una “autorizzazione” da parte di qualche Autorità Sanitaria; la composizione sembra essere avvolta nel mistero ed inoltre si dice chiaramente che può essere acquistata soltanto attraverso il mercato elettronico.
Sulla base di quanto premesso si raccomanda vivamente di evitarne l’acquisto e, soprattutto, l’assunzione.
Si ricorda infine che se a seguito del consumo delle “capsule” dovessero esserci conseguenze per la salute, potrebbe essere difficile potersi curare e non sarebbe possibile richiedere eventuali risarcimenti per i danni subiti.