INSETTI E ALIMENTAZIONE: COSA C’E’ DA SAPERE

Agostino Macrì
29 Novembre 2021
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Agli sportelli dell’Unione Nazionale Consumatori sono arrivate richieste di chiarimenti sul binomio “insetti e alimentazione” e in particolare sui Regolamenti della UE che hanno autorizzato l’utilizzazione in alimentazione umana delle larve del Tenebrio molitor e delle locuste. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.

 

Cosa sono i novel food

Iniziamo col dire che nell’UE esiste un’ampia varietà di alimenti caratteristici dei diversi Paesi che possono circolare liberamente nell’interno dell’Unione. Nel resto del mondo ci sono molti alimenti mai utilizzati nella UE e la ricerca è in grado di “allestire” alimenti interamente innovativi. Per evitare il rischio di trovare sulle nostre tavole alimenti di cui non si conoscono le caratteristiche nutrizionali e, soprattutto, i potenziali pericoli per la nostra salute, l’UE ha emanato il Regolamento 2015/2283 sui nuovi alimenti (novel food).

Per “novel food” si intendono tutti quei prodotti e sostanze alimentari privi di storia di consumo “significativo” al 15 maggio 1997 in UE, e che, quindi, devono sottostare ad un’autorizzazione, per valutarne la loro sicurezza, prima della loro immissione in commercio.

 

Le regole per la commercializzazione dei novel food

L’autorizzazione alla produzione e alla commercializzazione e quindi al consumo dei “novel food” prevede che ci sia un “soggetto” che ne faccia richiesta. La richiesta deve essere accompagnata da una documentazione scientifica che ne dimostri l’”efficacia” nutrizionale e, soprattutto, la sicurezza d’uso. Queste informazioni si ottengono da studi nutrizionali e tossicologici condotti in istituti di ricerca qualificati e devono essere valutati dall’Autorità Alimentare Europea (EFSA) prima della eventuale autorizzazione.

 

Insetti e alimentazione: il consumo nel mondo

Nell’ambito degli insetti, nel mondo si consumano più di 1900 specie d’insetti di cui:

 

  • coleotteri (31%);
  • lepidotteri (bruchi, 18%);
  • api, vespe e formiche (imenotteri, 14%),
  • cavallette, locuste e grilli (Ortotteri, 13%);
  • cicale, cicaline, cocciniglie e cimici (Emitteri, 10%);
  • termiti (Isotteri, 3%);
  • libellule (Odonati, 3%);
  • mosche (Ditteri 2%).

(dati dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Padova)

 

Insetti autorizzati come “novel food”

 

Per quanto riguarda le larve gialle essiccate di Tenebrio molitor, la Società SAS EAP Group ha prodotto la documentazione scientifica necessaria e ha richiesto di poterle utilizzare ai fini alimentari.

L’EFSA ha espresso un parere favorevole, ma ha “concluso che il consumo di tale nuovo alimento può̀ provocare una sensibilizzazione alle proteine della larva gialla della farina nonché́ alla tropomiosina proveniente da altre fonti, quali crostacei e acari”.

Sulla base del parere dell’EFSA, la Commissione UE ha pubblicato il Regolamento 2021/882 che definisce il nuovo alimento come:

Intera larva gialla della farina essiccata termicamente, intera (larva sbianchita ed essiccata in forno) o sotto forma di polvere (larva sbianchita, essiccata in forno e macinata). Il termine «larva della farina» si riferisce alla forma larvale del Tenebrio molitor, una specie di insetti appartenente alla famiglia dei Tenebrionidae. L’intera larva della farina è destinata al consumo umano e nessuna delle sue parti viene rimossa

E’ interessante notare che “Prima della fase di essiccamento termico è necessario un periodo minimo di digiuno di 24 ore per consentire lo svuotamento intestinale delle larve”.

Esiste l’obbligo di indicare sulle etichette il pericolo “allergico”.

Per cinque anni può essere commercializzata soltanto la farina di larve prodotta dalla Società SAS EAP.

L’utilizzazione della Locusta migratoria congelata, essiccata e in polvere quale nuovo alimento, è stata concessa con il Regolamento 2021/1975. In questo caso la richiesta è pervenuta dalla Società olandese Fair Insect BV. Anche in questo caso la documentazione scientifica è stata esaminata dagli esperti.  Oltre che evidenziare il pericolo di allergie in persone già sensibili ai crostacei, ha rilevato che il valore nutrizionale delle proteine è sovrastimato poiché la chitina presente nelle locuste, non è digeribile. Nelle etichette deve essere evidenziato il pericolo allergenico.

 

Il caso del formaggio sardo con le larve della mosca casearia

Il consumo alimentare d’insetti è diffuso in molti Paesi ed è radicato nella notte dei tempi. Anche se nella UE non c’è un consumo diretto di insetti e/o di larve, non si può ignorare che in Sardegna, ma anche in altre Regioni italiane, esistono dei formaggi con le larve della mosca casearia, molto apprezzati dai buongustai. La loro produzione, per motivi igienici, è stata proibita e ora sembra che sia comunque possibile trovarli clandestinamente. Il divieto risale ai primi anni ‘60 per motivi igienici e ben prima del Regolamento sui novel food.

Considerato che le larve di Tenebrio molitor sono divenute legali, potrebbe aprirsi uno spazio per legalizzare i formaggi con le larve della mosca casearia? Difficile poterlo dire anche perché, considerato il consumo secolare, non dovrebbero essere considerati “novel food”. Forse potrebbe essere sufficiente chiedere di poterli produrre e consumare presentando una documentazione scientifica che ne comprovi il valore nutrizionale e la sicurezza alimentare.

 

Considerazioni finali sulle larve di Tenebrio e locuste

Tornando alle larve di Tenebrio e alle locuste, va sottolineato che si possono utilizzare soltanto quelle delle Società che hanno presentato la domanda e che al momento ne detengono il monopolio. Questi prodotti, già commercializzati, non sono poi tanto economici considerato che al momento hanno un prezzo dell’ordine dei 40 euro il Kg. I costi crescono di molto se poi si acquistano snack o altri prodotti a base di farine di questi insetti.

Anche se non se ne parla molto, gli insetti potrebbero trovare ampio spazio nella alimentazione degli animali da allevamento come i volatili. Ricordiamo che i polli sono dei voraci consumatori d’insetti e quindi le farine di Tenebrio e di locuste sarebbero degli ottimi alimenti per loro.

Sono in molti a pensare che sia possibile catturare le locuste che periodicamente devastano interi territori e farne delle farine da destinare magari agli animali. Ciò però non sembra legalmente possibile perché il Regolamento autorizza soltanto le locuste prodotte dalla Società che ha fatto la domanda.

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