In Spagna si è verificato un focolaio di infezione da Listeria a seguito del consumo di derivati di carne suina che ha colpito 270 persone e provocato la morte di tre persone.
Listeriosi
La listeriosi si può contrarre attraverso il consumo di alimenti contaminati dal batterio Listeria monocytogenes. Questo microrganismo è molto diffuso nell’ambiente e in mancanza di adeguate condizioni igieniche può raggiungere molti dei nostri alimenti (frutta, verdura, carne, alcuni formaggi, ecc.). La pericolosità è in funzione della “numerosità” delle Listerie presenti.
Non si tratta quindi di una “intossicazione”, ma di una infezione.
Questa distinzione è importante perché le intossicazioni sono provocate da sostanze chimiche per le quali è possibile definire una dose priva di effetti tossici.
Le infezioni invece sono provocate da microrganismi come i batteri che hanno la capacità di replicarsi molto velocemente ed è quindi difficile definire dei limiti. In pratica un alimento che all’origine è contaminato da poche unità di batteri e quindi relativamente sicuro, può diventare estremamente pericoloso se lasciato in condizioni ambientali che favoriscono la “riproduzione” dei microrganismi.
La malattia può presentarsi in due forme. La prima si manifesta con i sintomi classici della tossinfezione alimentare (vomito, diarrea) dopo poche ore dall’ingestione degli alimenti contaminati (fare link a “Tossinfezioni alimentari: cosa sono e come prevenirle” del blog). La seconda invece ha periodi di incubazione molto lunghi (dai 30 ai 90 giorni) ed è sicuramente più grave, soprattutto quando raggiunge il sistema nervoso. A questa forma sono particolarmente sensibili le persone immunodepresse, gli ammalati di AIDS, gli anziani, i neonati e le donne in gravidanza. Purtroppo i casi mortali non sono infrequenti. Nel 2015 nella UE si sono avuti 270 decessi e che hanno riguardato soprattutto le persone anziane. Navigando sui siti web internazionali che si occupano di sicurezza alimentare, è frequente la segnalazione di casi di alimenti contaminati. Molto recentemente nel Canada è stata segnalata la contaminazione di una importante partita di carne di pollo che è stata prontamente ritirata dal commercio.
Leggi a tal proposito LISTERIOSI: COS’È, COME EVITARLA
Prevenzione
La misura più importante è il rispetto delle condizioni igieniche sia da parte del consumatore finale, sia e soprattutto da parte dei produttori e anche dei distributori che debbono mantenere costantemente sotto controllo l’intera “filiera”. L’UE nel 2004 ha varato il “pacchetto igiene” che detta le norme per il controllo della sicurezza degli alimenti; una delle innovazioni più importanti è che attribuisce ai produttori la responsabilità primaria della salubrità degli alimenti. Proprio per tale motivo debbono rispettare le norme di “autocontrollo” e di HACCP la cui applicazione è di fondamentale importanza per prevenire pericoli ai consumatori.
A fianco degli “autocontrolli” esiste un sistema di controllo “ufficiale” che nel nostro Paese è effettuato prevalentemente dai Servizi di Prevenzione delle ASL, spesso coadiuvati dai carabinieri Nas e altri Organi di controllo, che costantemente verificano la “sicurezza” degli alimenti in commercio, mediante il prelievo di campioni che sono poi esaminati dai Laboratori degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali.
Nei casi in cui i produttori riscontrano delle anomalie debbono provvedere a ritirare gli alimenti non conformi dal commercio e di informare immediatamente i cittadini. In Italia questo “servizio” è assicurato dal Ministero della Salute che nel proprio sito web riporta in tempo reale tutti i “ritiri volontari” delle aziende alimentari. Soltanto negli ultimi 18 mesi ci sono stati molti ritiri di alimenti contaminati da Listeria che hanno riguardato direttamente o indirettamente il nostro Paese (ad esempio zucche e carote surgelate, mozzarella di bufala, salmone affumicato, salsa di fegato). Tali misure hanno contribuito a ridurre in modo significativo il rischio di Listeriosi.
Episodio spagnolo
Quanto avvenuto in Spagna è probabilmente il frutto di una serie di errori e anche di circostanze sfavorevoli.
Il primo errore dovrebbe essere stato compiuto dai produttori/trasformatori che non hanno effettuato i controlli previsti dalle norme UE e che riguardano anche la Spagna. Agli organi di controllo ufficiale sembra sia sfuggita la partita contaminata in commercio e se ne sono accorti soltanto quando ormai la malattia aveva colpito molte persone. Infine le condizioni ambientali del periodo estivo hanno fatto il resto permettendo alle listerie di replicarsi e accentuare la pericolosità degli alimenti contaminati.
Conclusioni
La Listeriosi è una malattia infettiva di origine prevalentemente alimentare molto insidiosa e potenzialmente letale per le persone maggiormente a rischio.
Di fondamentale importanza sono gli autocontrolli dei produttori e i controlli degli organi di vigilanza che possono evitare l’immissione in commercio di alimenti contaminati.
I cittadini da parte loro possono fare molto rispettando le comuni norme igieniche.
Gli incidenti purtroppo si possono verificare, ma le norme esistono (e vengono dettate dall’Unione Europea), spetta agli stati farle rispettare: e il loro rispetto consente di ridurre in modo significativo i rischi.