La vitamina D è di fondamentale importanza per l’organismo animale in quanto, insieme al paratormone secreto dalle paratiroidi, regola il metabolismo del calcio e quindi favorisce il regolare sviluppo del tessuto osseo e previene il fenomeno della osteoporosi.Studi recenti sembrano dimostrare che la vitamina D ha una azione positiva anche sul sistema immunitario e quindi contribuisce a prevenire i processi infiammatori e le malattie infettive. Si tratta quindi di una vitamina che agisce sia nelle diverse fasi dello sviluppo che in età adulta e senescente.
La vitamina D (o colecalciferolo) viene prodotta direttamente dagli animali mediante una reazione che avviene nel tessuto cutaneo a seguito della esposizione alla luce solare. In pratica, grazie ai raggi ultravioletti emessi dal sole, il colesterolo viene trasformato in vitamina D che si diffonde nell’organismo e si accumula nel fegato. Nei mammiferi una quantità importante passa nel latte, mentre nei volatili passa nelle uova. Particolarmente ricco di vitamina D è, poi, il fegato di alcuni pesci. In alcuni vegetali, sempre grazie alla luce del sole, si forma l’ergocalciferolo che, una volta assunto con gli alimenti, ha gli stessi effetti del colecalciferolo.
In definitiva quindi l’uomo è in grado di produrre la vitamina D, ma in parte essa viene assunta con alcuni alimenti di origine animale e/o vegetale. Per una buona produzione endogena di vitamina D sarebbe necessario esporre la pelle del viso, delle braccia e delle gambe alla luce solare dai 5 ai 30 minuti almeno 2 volte a settimana. Spesso però, soprattutto nei Paesi Europei e nei mesi invernali, la quantità di vitamina D prodotta nella pelle per azione dei raggi solari è insufficiente a rispondere alle richieste dell’organismo.
Inoltre, le creme solari utilizzate per la “tintarella” schermano i raggi ultravioletti (UV) e quindi impediscono la formazione endogena della vitamina D. Ma, d’altra parte, bisogna ricordare che è prudente limitare l’esposizione della pelle alla luce solare e alle radiazioni UV delle lampade abbronzanti, poiché rappresentano un importante fattore di rischio per l’insorgenza di melanoma della pelle. Pertanto, per prevenire e combattere gli stati carenziali da vitamina D, la strada da percorrere è quella di mangiare quegli alimenti che la contengono naturalmente (latte, uova, fegato, verdure fresche) e nei casi di carenze gravi ricorrere anche ad integratori. Tra questi quello classico è l’olio di fegato di merluzzo, che però è sgradevole. Esistono comunque numerosi altri integratori, sviluppati negli ultimi decenni, che contengono la vitamina D nelle quantità necessarie e che sono gradevoli al consumo.
Recentemente anche l’industria alimentare ha sviluppato dei prodotti a cui è stata aggiunta la vitamina D (in particolare yogurt e olio di oliva) in quantità sufficiente a coprire i fabbisogni quotidiani. A questo proposito sembra che la quantità ottimale di vitamina D da assumere con la dieta sia di circa 15 microgrammi al giorno nell’adulto e di 20 microgrammi al giorno nell’anziano. In effetti, leggendo attentamente le etichette degli integratori ed approfondendo le conoscenze sugli alimenti “arricchiti”, questa è la quantità che viene aggiunta calcolando il consumo giornaliero che ne viene fatto. Non bisogna tuttavia dimenticare che un eccesso di vitamina D può avere degli effetti negativi. E’ stato calcolato che bisognerebbe evitare una assunzione superiore a 50 microgrammi al giorno.
Per quanto riguarda gli integratori, le etichette generalmente indicano le quantità massime giornaliere da assumere. La stessa cosa ovviamente non può essere fatta per gli alimenti arricchiti con vitamina D. Alle volte in modo più o meno occulto, il consumatore viene addirittura stimolato ad assumerne più porzioni. Considerando gli importanti effetti della vitamina D la raccomandazione è quella di inserire con regolarità nella dieta gli alimenti naturalmente ricchi di vitamina D. In casi di possibile carenza ricorrere ad integratori alimentari arricchiti con vitamina D. E’ però utile limitarne il consumo alle quantità necessarie a coprire i fabbisogni, ricordando che un vasetto di yogurt o due cucchiai di olio arricchiti o una dose di un integratore sono sufficienti a prevenire carenze e ad evitare eccessi potenzialmente nocivi.
Roma, 06 Giugno 2012