Recentemente, le Autorità di controllo del Belgio hanno segnalato al sistema di allerta europeo (RASFF) la vendita sul loro mercato nazionale della papaya verde geneticamente modificata (OGM). Trattandosi un alimento “novel food” non autorizzato nella Unione Europea, la vendita è stata sospesa. Cerchiamo di capire i motivi che hanno portato alla segnalazione.
Il virus che ha colpito la papaya e la papaya OGM
La pianta della papaya, che cresce nei climi tropicali e sub tropicali, è stata colpita da un virus che ne ha compromesso la coltivazione. Per risolvere il problema sono stati condotti importanti studi di ingegneria genetica che hanno consentito di ottenere delle piante OGM resistenti alla infezione del virus.
E’ stato accertato che i frutti prodotti dalle piante OGM hanno lo stesso valore nutrizionale e la stessa sicurezza di quelli prodotti dalle piante “convenzionali” e che la coltivazione della Papaya OGM non ha effetti negativi sull’ambiente. Per tali motivi la grande maggioranza delle Autorità sanitarie dei diversi Paesi mondiali, hanno consentito l’uso a scopo alimentare della Papaya OGM. Fanno eccezione il Giappone e l’UE che ancora non ne hanno autorizzato il consumo.
Per quanto riguarda l’UE si tratta di un nuovo alimento (novel food) e potrà essere utilizzato soltanto se ci sarà una esplicita autorizzazione da parte delle Autorità sanitarie comunitarie. Tale autorizzazione è però subordinata ad un parere dell’EFSA (Autorità per la Sicurezza Alimentare Europea) che potrà esprimersi sulla base di una esplicita richiesta e di una documentazione scientifica esauriente.
Probabilmente la papaya OGM non è considerata un alimento “prioritario” per i cittadini europei e per tale motivo non c’è ancora una valutazione dell’EFSA ; di conseguenza la segnalazione delle Autorità belghe è ineccepibile.
Resta però il fatto che i Paesi produttori della papaya utilizzano prevalentemente piante OGM resistenti al virus che ne potrebbe provocare la malattia; inoltre sembra che questa pratica ha di fatto impedito la diffusione del virus per cui anche le piante “convenzionali” si ammalano difficilmente.
Gli usi della papaya
La papaya, oltre che allo stato fresco, viene anche utilizzata essiccata in diverse preparazioni alimentari come, ad esempio, in miscela con frutta secca negli alimenti per la prima colazione. Esistono poi degli integratori a contenenti papaya fermentata e essiccata che ha un buon potere antiossidante. Si tratta di prodotti di utilizzazione che in Europa sembra essere più ampia della papaya fresca, ma per i quali probabilmente i controlli sulla origine OGM sono meno frequenti.
E’ quindi altrettanto probabile che gran parte del frutto consumato anche in Europa derivi da piante OGM e la domanda che sorge spontanea è a quali pericoli si va incontro. Sulla base di quanto sta succedendo nel resto del mondo dove il consumo è più alto che in Europa, sembra che non ci siano preoccupazione e che si tratta di problemi di ordine soltanto legale. E’ però necessario fare chiarezza e chiedere all’EFSA di valutarne la sicurezza, come ha già fatto per altri alimenti OGM.
L’utilizzo alimentare di piante OGM
E’ però importante sottolineare che l’utilizzazione alimentare di piante o animali il cui patrimonio genetico viene modificato, può essere consentita soltanto se si tratta di applicazioni veramente utili, che non comportino pericoli per la salute delle piante o degli animali, che non creino nessun danno ambientale e che, infine, siano sicuri per i consumatori. La valutazione di questi parametri deve essere fatta da scienziati indipendenti e sulla base di dati scientifici incontrovertibili. Nell’Unione Europea questo è già avvenuto per alcuni alimenti e dovrà essere fatto anche per i nuovi alimenti OGM inclusa la papaya di cui abbiamo parlato.