Lo scorso 26 luglio la rivista New England Medical Journal ha pubblicato un breve articolo in cui viene riportato il caso di una persona di 71 anni della Corea del Sud, a cui è stata amputata una mano a causa di una infezione da Vibrio vulnificus, contratta dopo aver consumato pesce crudo. Cerchiamo di capire perché questo è avvenuto.
Il Vibrio vulnificus è un batterio che si può trovare nelle acque marine, in prossimità delle coste. Risulta che la contaminazione è presente in alcune aree come il Golfo del Messico e alcune coste dell’est dell’Asia.
I molluschi che, come è noto, si nutrono trattenendo i nutrienti presenti nell’acqua che filtrano, possono contaminarsi e divenire a loro volta veicoli del batterio.
Anche altri prodotti ittici possono essere contaminati.
Dalle informazioni reperibili dalla letteratura scientifica risulta che l’uomo può contrarre il V. vulnificus se ha delle ferite e se si immerge in acque contaminate.
Altra modalità di infezione è quella di consumare ostriche o altri pesci “crudi” contaminati.
Il Vibrio, una volta penetrato nell’interno dell’organismo, sia per via cutanea, sia per via alimentare, può diffondersi e dare origine a setticemia e provocare gravi lesioni di tipo necrotizzante che possono anche portare alla morte.
Mangiando prodotti ittici contaminati crudi si possono avere delle infezioni intestinali con vomito e diarrea.
Le persone che corrono maggiori rischi sono quelle che soffrono di malattie epatiche e/o hanno un sistema immunitario compromesso.
Trattandosi di una malattia infettiva molto seria, nei casi in cui dovesse manifestarsi è necessario ricorrere tempestivamente alle cure mediche che prevedono un idoneo trattamento antibiotico. E’ assolutamente sconsigliato qualsiasi ricorso ad antibiotici “fai da te”.
Da quando si è scoperta la malattia sono stati segnalati alcune decine di casi in tutto il mondo.
Fortunatamente le infezioni da V. vulnificus sono poco frequenti e si deve ritenere che nella quasi totalità dei casi i prodotti ittici siano esenti da contaminazione e quindi possono essere mangiati anche crudi.
Si ricorda però che la cottura elimina completamente il batterio e quindi previene il pericolo di una infezione.