Le tossinfezioni alimentari si contraggono a seguito del consumo di cibo contaminato con microrganismi e/o di tossine da essi prodotti. Esistono circa 250 microrganismi tra virus, batteri e parassiti in grado di provocarle e ogni anno, nella sola Unione Europea, sono segnalati circa 500.000 casi. I sintomi più comuni sono febbre, vomito e diarrea. Nella stragrande maggioranza dei casi il decorso è benigno, ma quando ad essere colpite sono persone che hanno altri gravi problemi di salute, si può anche avere la morte.
Al danno alla salute si deve aggiungere anche quello di tipo economico, dovuto alle giornate di lavoro perse e alle spese sanitarie.
Nella maggior parte dei casi le tossinfezioni alimentari possono essere prevenute seguendo delle norme igieniche nella gestione degli alimenti.
A tale proposito si suggerisce di seguire quanto proposto nel “decalogo” dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
- Scegliere i prodotti che abbiano subito trattamenti idonei ad assicurarne l’innocuità (ad esempio il latte pastorizzato o trattato ad alte temperature).
- Cuocere bene i cibi in modo che tutte le parti, anche le più interne, raggiungano una temperatura di almeno 70°C.
- Consumare gli alimenti immediatamente dopo la cottura.
- Gli alimenti cotti, se non vengono consumati subito, vanno immediatamente conservati in frigorifero; la permanenza nel frigorifero dev’essere limitata; se il cibo dev’essere conservato per lungo tempo è preferibile surgelarlo.
- I cibi precedentemente cotti vanno riscaldati rapidamente e ad alta temperatura prima del consumo.
- Evitare ogni contatto fra cibi crudi e cotti.
- Curare particolarmente l’igiene delle mani per la manipolazione degli alimenti.
- Fare in modo che tutte le superfici della cucina, gli utensili ed i contenitori siano accuratamente puliti.
- Proteggere gli alimenti dagli insetti, dai roditori e da altri animali.
- Utilizzare solo acqua potabile