Psicosi da Coronavirus

Agostino Macrì
2 Marzo 2020
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Nello scorso mese di gennaio in Cina si è verificata un’epidemia di polmonite causata dal nuovo Coronavirus  COVID-19. Per questa malattia non esistono terapie specifiche e attualmente neanche dei vaccini in grado di prevenirla. Nella stragrande maggioranza dei casi decorre in modo benigno e si risolve con il semplice riposo.  Nei casi più complicati (circa il 10- 15%) è necessario il ricovero in ospedale e il ricorso a terapie “aspecifiche” che consentono di risolvere quasi sempre anche situazioni complesse.

Purtroppo però quando a essere colpite sono le persone più vulnerabili, in altre parole gli anziani o quelle fortemente debilitate per altre malattie, può decorrere in modo grave e provocare la morte.

Sappiamo che il contagio avviene inspirando l’aria “contaminata” dalle microscopiche goccioline emesse con la tosse e gli starnuti delle persone ammalate.

La malattia purtroppo è arrivata anche in Italia: per tentare di arginarla è stato messo in atto un piano d’intervento molto articolato che vede impegnato l’intero Servizio Sanitario Nazionale con migliaia di persone tra tecnici, ricercatori, operatori sanitari, delle Autorità di polizia, del Servizio Civile. Nelle zone dove esistono dei “focolai” sono state anche attivate misure di “quarantena” per le persone infette o semplicemente sospette. Inoltre sono stati proibiti assembramenti tanto da sospendere le partite di calcio ed anche le Sante Messe per evitare ogni forma di affollamento. La situazione è seria, ma si sta facendo del tutto per risolverla.

Di situazioni del genere ce ne sono state altre come l’influenza “asiatica” nel 1957, la ”spagnola” circa un secolo fa e andando molto indietro negli anni le “pestilenze”. Le condizioni igieniche generali non erano buone e non si disponeva delle conoscenze necessarie  per attuare efficaci sistemi di prevenzione; le conseguenze sono state drammatiche con centinaia di migliaia di morti. Una magistrale descrizione di quanto avveniva la troviamo nei “Promessi sposi” in cui Manzoni ci racconta della peste di Milano nel seicento.  Tutti ricorderanno le inascoltate “grida” e la presenza degli “untori” che avrebbero deliberatamente propagato la peste.

Le esperienze maturate, soprattutto quelle più recenti, hanno consentito di mettere a punto un piano di intervento che si spera possa portare a risolvere l’attuale situazione in tempi brevi.

C’è però un problema che sembra ricordare il passato e che può ostacolare il lavoro messo in atto dalle Autorità Sanitarie. Si tratta di una grave forma di “epidemia psicotica” che ha colpito gran parte della nostra popolazione con manifestazioni d’isteria collettiva che, probabilmente, sono altrettanto gravi della polmonite.

Molte persone dichiarano apertamente di non fidarsi delle misure intraprese dalle Autorità Sanitarie e considerano le norme stabilite dal Ministero della Salute alla strenua delle “grida” di manzoniana memoria che erano ignorate dalla popolazione. Sempre ricordando Manzoni la “psicosi” ha i suoi “untori”. Nel cinquecento si trattava probabilmente soltanto di personaggi frutto della fantasia popolare; oggi invece si tratta di persone in carne ed ossa che affollano i canali radiotelevisi, la carta stampata e, soprattutto il “web” alimentando la “infodemia”.  Molti sono “esperti” la cui effettiva conoscenza dell’argomento è alle volte opinabile e che si lanciano in improbabili valutazioni della malattia. La faccenda si complica quando intervengono gli “opinionisti” che sono abituati a dire nulla di tutto e abilissimi nel confondere le idee di chi li sta a sentire.

I guai peggiori però li combina il web dove tutti possono esprimere la loro opinione e tutti possono ascoltare.

Le conseguenze della “psicosi” passano dal drammatico al comico: vediamone qualcuna.

Il Governatore della Basilicata avrebbe proposto di chiudere le “frontiere “ regionali a chi proviene dal Nord.

Un cantante e il presidente dei Biologi ritengono che il nuovo virus si sia sviluppato in pianura padana

Le Autorità greche vorrebbero che le forme di grana padano che importano siano accompagnate da un certificato che attesti “corona virus free”

Per alcune persone i cinesi residenti in Italia andrebbero quanto meno messi in quarantena

L’amuchina non basta più e la ditta che la produce ha dovuto riorganizzare gli impianti per incrementare la produzione

I supermercati hanno fatto affari d’oro perché la gente ha cercato di accaparrare gli alimenti. C’è chi si è azzuffato per l’ultima scatola di tonno.

Il COVID-19 è stato creato in un laboratorio militare segreto  per scopi terroristici

Il COVID-19 è sempre letale.

I cani e gatti possono contagiarci con la corona virus.

La squadra ungherese di calcio Honved ha sospeso l’allenatore italiano Sorrentino perché avrebbe avuto contati con persone delle zone a rischio.

A Milano 200 persone che sono seguaci della dieta fruttariana si riuniscono e si baciano perché convinti che il consumo della frutta impedisca lo sviluppo della malattia.

Turisti italiani rispediti indietro dalle isole Mauritius.

 

Si tratta di situazioni paradossali, alimentate dalla malafede e/o dall’ignoranza di qualcuno che, oltre a ostacolare le misure di contenimento della malattia, incutono timori e ansietà nelle persone sensibili.

Forse bisognerebbe attivare delle misure preventive anche contro le “psicosi” e cosa c’è di meglio se non neutralizzando i moderni untori togliendo loro la parola? Cosa facile a dirsi, ma difficilmente attuabile.

E pensare che una volta c’era il rogo.

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