La cicoria è una verdura che, come tanti altri alimenti “minori”, viene relegata come componenti accessori della nostra dieta e che chiamiamo “contorno” di piatti più importanti.
Il valore nutrizionale
Ciò è anche giustificato dal fatto che il valore nutrizionale della cicoria è veramente modesto: per quella bollita si parla di circa 10 kcalorie per 100 grammi, ma, come vedremo, sono altri i benefici che possiamo ricavare dal suo consumo alimentare.
Composizione e varietà
Di cicoria esistono numerose varietà quali il radicchio, la scarola, l’indivia, la catalana. La troviamo anche spontanea nei prati, come cicorione, quella che ci dà le puntarelle.
E’ costituita da oltre il 90 % di acqua, meno dell’1% di carboidrati, circa 1,5 % di proteine, assenza di grassi, circa il 4 % di fibra grezza che comprende una buona parte di inulina. Sono presenti i più importanti sali minerali e diverse vitamine tra cui la C.
Le proprietà della cicoria
Sono presenti anche componenti che hanno proprietà benefiche sul nostro organismo quali i polifenoli e dei “lattoni sesquiterpenici” che comprendono l’acido cicorico. Tale sostanza conferisce il sapore amaro al “caffè di cicoria” che si ottiene dalle radici tostate e che è un surrogato preferito da alcuni al caffè tradizionale, in quanto privo di caffeina.
Lo scarso valore nutrizionale è quindi compensato da molteplici attività benefiche che il consumo di cicoria comporta.
Come per altri alimenti di origine vegetali, la fibra facilita i processi digestivi; si deve però considerare che nella cicoria è presente l’inulina, uno zucchero non assimilabile, che è di grande aiuto soprattutto per le persone diabetiche e che contribuisce a “regolare” i processi fermentativi intestinali.
Tra gli effetti riconosciuti, ricordiamo anche quello di stimolare la secrezione della bile, facilitare la diuresi, di essere blandamente sedativa, vasodilatatrice, ipoglicemizzante e anche antinfiammatoria.
Non esistono controindicazioni se non per chi è affetto da gastroenteriti che debbono limitarne se non evitarne il consumo.
L’uso della cicoria in cucina
La cicoria, o meglio le cicorie, possono essere consumate crude oppure cotte da sole o come base per la preparazione di zuppe, ministre o torte salate. Esistono piatti tipici come quello pugliese abbinato alle fave o le puntarelle con aglio, olio e alici della cucina romana.
Non si può ignorare la cicoria ripassata in padella con olio, aglio e peperoncino apprezzato da moltissime persone. Guardando bene le proprietà degli ingredienti scopriamo che si tratta di una miniera di effetti benefici. Oltre a quelli della cicoria abbiamo le attività antibatteriche, analgesiche, antitumorali, antiobesità, vasodilatatrice, contro il colesterolo “cattivo” del peperoncino a cui si possono associare quelle antivirali, cardioprotettrice e disintossicante dell’aglio; inoltre ci sono tutti gli effetti benefici dell’olio extravergine di oliva.
Non sarà che la cicoria ripassata in padella funziona come, e forse meglio, di qualcuno dei tanti integratori alimentari a base vegetale che troviamo a caro prezzo in commercio?
Certo che la cicoria è più buona!