Zoonosi e tossinfezioni alimentari nell’Unione Europea 

Agostino Macrì
7 Gennaio 2025
Condividi su

Le malattie infettive umane trovano la loro origine negli animali, come nel caso più recente del virus Covid, passato dagli animali selvatici all’uomo, dove probabilmente si è trasformato divenendo facilmente trasmissibile ad altri esseri umani e altamente patogeno. Esistono però molte altre malattie infettive, chiamate zoonosi, che si tramettono dall’animale all’uomo, causando problemi molto seri.  

Cosa sono le zoonosi? 

Tra le zoonosi più importanti ricordiamo la rabbia, la brucellosi, la tubercolosi, la cisticercosi e il carbonchio ematico, che in passato hanno colpito larghe fasce di popolazione.

Grazie ad importanti misure di profilassi negli animali, queste malattie sono quasi scomparse nei Paesi con un buon servizio sanitario, mentre rappresentano ancora un pericolo in alcuni Paesi in via di sviluppo in cui il servizio sanitario non è sviluppato.  

Un pericolo molto serio, che interessa tutto il mondo, è rappresentato dalle malattie trasmissibili con gli alimenti contaminati da microrganismi patogeni derivanti dagli animali o da scarse condizioni igieniche.  

Chi monitora le zoonosi in Europa? 

L’Unione Europea (UE) ha affidato all’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) e al Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC) il compito di monitorare l’andamento delle zoonosi e delle malattie trasmissibili con gli alimenti nell’interno della stessa UE. Ogni anno i due Enti producono un rapporto in cui viene riportata la situazione epidemiologica di tali malattie. 

Dall’ultimo rapporto che riguardante la situazione epidemiologica nel 2023 emerge con chiarezza la pressoché totale scomparsa delle zoonosi classiche, come la tubercolosi e la brucellosi. Al contrario rimangono alte quelle che derivano dagli alimenti di origine animale. 

In particolare, si sono osservati 148.181 casi di Campilobatteriosi (45,7 per 100.000 abitanti), aumento del 4,3% rispetto al 2022. 

Per la Salmonellosi ci sono stati 77.486 casi (18 per 100.000 abitanti), aumento del 16,9%. 

Le infezioni da Coli, produttori di nefrotossine,  sono state 10.217 (3,1 per 100.000 abitanti), aumento del 30%. 

La Yersinia ha colpito 8.738 persone (2,4 per 100.000 abitanti), aumento del 13,5%. 

Infine, si è avuto un aumento del 5,8 % di Listeriosi con 2.952 casi corrispondenti a 0,66 casi per 100.000 abitanti. 

I focolai di malattie di origine alimentare 

L’EFSA e l’ECDC hanno anche osservato l’andamento dei focolai delle malattie di origine alimentare nel 2023: 5.691 (in leggero calo dell0 1,2 % rispetto al 2022), ma che hanno interessato una maggiore percentuale di persone (+ 7,2 %), un aumento dei ricoveri (+ 4 %) e anche un aumento del 1,6 % di decessi.

I focolai sono stati provocati prevalentemente da salmonelle, tossine da bacillus cereus e norovirus: le uova e gli alimenti che le contengono sono risultate le principali cause dei focolai di salmonellosi. 

Quali malattie abbiamo contratto? 

I dati riportati dall’EFSA e ECDC sono stati ricavati da segnalazioni fatte dai servizi sanitari dei diversi Paesi della UE e riguardano casi che hanno richiesto un intervento medico. In pratica circa 300.000 persone si sono ammalate piuttosto seriamente, anche se fortunatamente la mortalità è rimasta bassa. 

Si tratta di malattie che in prevalenza interessano l’apparato gastroenterico con un decorso benigno e che si risolvono con l’automedicazione in breve tempo (un paio di giorni). Non essendo necessario un intervento medico queste malattie in gran parte sfuggono alle indagini epidemiologiche, per cui il dato delle circa 300.000 persone dovrebbe essere sottostimato.

Le forme benigne comportano, oltre alla sofferenza, anche la perdita di un enorme numero di ore lavorative, con danni economici molto importanti. 

Come proteggersi dalle zoonosi? 

Anche se si tratta di malattie infettive provocate da microrganismi originariamente presenti negli animali, il vero problema è la grande diffusione ambientale dei microrganismi stessi. I Coli, le Salmonelle, le Listerie si possono trovare dappertutto e possono contaminare tutti gli alimenti, oltre che l’acqua. 

Per evitare di infettarsi è necessario rispettare delle norme igieniche nell’acquisto, la conservazione, la lavorazione il consumo degli alimenti.  

 Ecco i nostri consigli

  • Nell’acquisto degli alimenti, assicurarsi che nel negozio siano conservati igienicamente: i cibi freschi deperibili devono stare nei frigoriferi e quello surgelati, ovviamente, nei freezer. Controllare le date di scadenza
  • Nel trasporto a casa, soprattutto nei periodi caldi, utilizzare borse termiche
  • La conservazione nei frigoriferi domestici deve avvenire tenendo separati gli alimenti diversi. Per esempio, è meglio tenere separata la carne dalle verdure o i salumi dai prodotti ittici. 
  • Per la preparazione dei cibi lavarsi le mani ed utilizzare utensili dedicati per i vari alimenti. Non tagliare con lo stesso coltello il pesce e la frutta per fare una macedonia. 
  • Le stoviglie che utilizziamo per mangiare debbono essere accuratamente lavate, meglio a caldo.  
  • Laviamoci le mani prima di mangiare. 
  • I cibi avanzati possono essere conservati in frigo se dovranno essere consumati entro uno o due giorni. Se i tempi per il consumo si protraggono per qualche giorno, meglio la conservazione in freezer. 
Condividi su: