La storia di Associazione Unione Nazionale Consumatori
Nei primi anni ‘50 dilagavano sofistificazioni e frodi nel campo alimentare, favorite da una legislazione tra le più arretrate; i prezzi erano praticati ad arbitrio di produttori e venditori, senza alcuna relazione con i costi. Le lacune normative riguardavano ogni settore della produzione e della distribuzione, per non parlare dei servizi di interesse collettivo, gestiti in regime di monopolio e senza alcun riguardo per gli utenti.
Proprio l’osservazione di questi fatti fu all’origine della decisione di fondare l’associazione Unione Nazionale Consumatori APS (UNC), ufficialmente costituita il 25 novembre 1955, grazie all’iniziativa di Vincenzo Dona (1930- 2006) insignito dell’onorificenza di Commendatore al merito della Repubblica italiana proprio per il suo impegno sociale a favore dei consumatori.
Da allora molto è cambiato anche grazie all’opera dell’UNC le cui segnalazioni e proposte hanno originato numerose norme di legge e regolamentari che oggi rendono meno indifeso il consumatore. Qualche esempio: la prima campagna contro le frodi olearie, condotta tenacemente dall’Unione, portò alla legge 13 novembre 1960 n. 1407, con cui furono emanate le “Norme per la classificazione e la vendita degli oli d’oliva”. Si devono all’impegno di Unione Nazionale Consumatori APS (UNC) anche le norme con cui si è stabilita una lista positiva dei coloranti e degli additivi chimici, in luogo delle liste negative che consentivano l’impiego di ogni componente (anche nocivo) che non vi fosse compreso. Grazie alle nostre battaglie sono state approvate norme sulla tutela delle denominazioni d’origine dei vini, sulla disciplina dell’igiene degli imballaggi, recipienti e utensili destinati a venire in contatto con le sostanze alimentari; sulla biodegradabilità dei detergenti sintetici; sulla data di scadenza degli alimenti; sulla produzione, la vendita, il confezionamento e l’etichettatura dei surgelati; sulla sicurezza degli impianti elettrici e a gas; sull’etichettatura in lingua italiana e su quella dei prodotti tessili, grazie alla quale il consumatore può conoscere la composizione del capo che acquista.
Talvolta sono stati necessari molti anni e molta fatica: per la legge sull’etichettatura dei tessili ne sono occorsi undici e, per molto tempo, industriali e commercianti ma anche qualche funzionario pubblico, si ostinarono a sostenere che non sarebbe stata mai approvata. Diciotto anni sono serviti perché fosse emanato il Regolamento d’attuazione della Legge 283 del 31 aprile 1962, la cosiddetta “legge quadro dell’alimentazione”, nel frattempo più volte emendata e integrata. E in tempi più recenti, oltre 5 anni ha impiegato il legislatore italiano ad approvare la class-action, fortemente voluta dall’Unione Nazionale Consumatori APS (UNC) e finalmente entrata in vigore nel 2010.
L’elenco potrebbe continuare, anche perché assai più si dovrebbe dire di controlli e sequestri seguiti alla pubblicazione di indagini e prove comparative effettuate dall’Unione e delle denunce fatte all’Amministrazione pubblica, ai NAS, alla Magistratura, all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Numerosi nodi, comunque, sono venuti al pettine, come dimostrano i molti decreti di espulsione dal mercato di prodotti fabbricati senza l’osservanza delle norme di sicurezza, le molte condanne per pubblicità ingannevole ottenute dall’Unione Nazionale Consumatori APS (UNC), fino alla storica sentenza di accoglimento di una class-action, ottenuta per la prima volta proprio da noi presso il Tribunale di Napoli nel 2013.
Nel 2018 l’Unione Nazionale Consumatori APS (UNC) ha ottenuto l’approvazione della Legge n.5 in materia di Teleselling; nel 2022 abbiamo ottenuto finalmente l’attuazione delle sanzioni per gli esercenti che rifiutano il pagamento con il Pos e la riforma del Registro pubblico delle opposizioni (la cosiddetta “legge blocca-callcenter”).
Molto ancora deve essere fatto anche perché l’Unione Nazionale Consumatori APS (UNC) è continuamente costretta a confrontarsi su numerosi nuovi fronti: clausole vessatorie, banche, telefonia, energia, pubblicità ingannevoli, commercio elettronico e, in tempi più recenti, le sfide della privacy e della consapevolezza dei consumatori online e nel metaverso.
Tra le attività più impegnative dell’Unione figura l’opera di assistenza e di consulenza ai consumatori, che risponde a una crescente domanda sociale. La crescita di tale richiesta di assistenza si è andata accentuando via via che le Istituzioni hanno mostrato attenzione per i problemi del consumo, accogliendo e traducendo in strumenti legislativi molte istanze del movimento consumerista, ma non sempre offrendo ai consumatori luoghi e procedure per manifestare le loro opinioni, i loro dissensi, i loro bisogni e i loro reclami.
Oggi la nostra organizzazione è riconosciuta dal Codice del Consumo ed è membro del CNCU, il Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti, presso il Ministero dello Sviluppo Economico. È associazione di “promozione sociale” nell’elenco istituito dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Inoltre UNC è ufficialmente notificata alla Commissione Europea come associazione di consumatori in Italia.
La nostra attività ha avuto numerosi riconoscimenti pubblici: nel 1990 per l’attività di educazione ai consumatori è stata insignita del Premio per la Cultura della Presidenza del Consiglio dei ministri. Nel 2018 vince il Premio Antitrust come migliore Associazione di Consumatori “per essersi distinta nella diffusione dei valori della concorrenza e della tutela dei diritti dei consumatori”.
Quasi settant’anni di esperienza nel rapporto diretto con i consumatori e gli utenti consente all’Unione Nazionale Consumatori APS (UNC) di mettere al servizio dei cittadini un grande patrimonio di servizi moderni ed efficienti, di provata serietà e qualità.